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Nomina sospesa dal Tar, ora il Comune fa ricorso

“Rispettiamo la sentenza del Tar di Pescara, ma  è intenzione di questa amministrazione chiedere un approfondimento all’organo di secondo grado”. Annuncia ricorso al Consiglio di Stato il sindaco Francesco Menna, determinato più che mai a giocarsi la carta dell’appello.

 E’ il giorno dei commenti e delle reazioni dopo il responso dei giudici amministrativi regionali che, accogliendo il ricorso del concertista romeno Mihai Ungureanu escluso dalla prova finale,  hanno sospeso l’efficacia degli atti relativi alla selezione pubblica per la nomina del nuovo direttore artistico del Polo Culturale vinta dal compositore vastese Raffaele Bellafronte e intimato al Comune di indire un nuovo bando entro il termine perentorio di 60 giorni. L’udienza pubblica per la trattazione nel merito della causa è stata fissata al 6 dicembre 2019.

“Non è stata la politica a mettere in atto quella procedura, ma l’apparato burocratico-amministrativo dell’ente”, precisa Menna, “per quanto mi riguarda accolgo sempre con grande serenità il responso degli organi giudiziari, tuttavia è intenzione mia  e della giunta percorrere la strada del Consiglio di Stato per chiedere ai giudici di secondo grado un approfondimento”.

Per Vincenzo Suriani, Alessandro D’Elisa,  Edmondo Laudazi, Guido Giangiacomo e Francesco Prospero, la sentenza del Tar di Pescara “conferma le perplessità che avevamo espresso qualche mese fa in merito al concorso per la direzione del nuovo polo culturale. Avevamo denunciato, isolate voci nel deserto, una serie di falli e storture procedurali che minavano la credibilità del concorso, a cui avevano partecipato, oltre a Bellafronte, anche due altri affermati musicisti del panorama internazionale. Ovviamente l’amministrazione Menna, suffragata dai soliti pareri legali e amministrativi compiacenti, ha deciso di andare avanti sulla sua strada, non curante delle critiche e delle denunce della minoranza. In attesa di conoscere le motivazioni della sentenza del Tar di Pescara, consigliamo a Menna e ai suoi compagni di non ricorrere al Consiglio di Stato per difendere un concorso indifendibile. Non si sciupino ulteriori soldi dei cittadini vastesi in ricorsi, piuttosto sia fatta un’altra selezione aperta, trasparente e di alto profilo, capace di rimediare ai guasti prodotti dall’attuale bando e di selezionare finalmente l’alta figura artistica richiesta”.

Per Ivo Menna, presidente dell’associazione culturale “Il Cineocchio” e fondatore della lista civica La Nuova Terra “il Tribunale amministrativo regionale in modo in equivoco e senza condizionamenti ha rimesso la giustizia al centro di una vicenda vastese molto legata a culture clientelari.  Abbiamo visto in questi dieci anni e denunciato non solo i costi esagerati di un teatro minuscolo, la cui capienza si riduce a 120 posti con incassi irrisori, ma anche l’esclusione di una città intera che pur pagando le tasse comunali per il mantenimento della struttura, non ha mai potuto usufruirne”.

Davide D’Alessandro, consigliere comunale di “Vasto 2016” chiede all’amministrazione comunale “di mettere una pietra tombale su una condotta politica che non le fa onore, di segnare una netta e definitiva discontinuità con il modo di amministrare di chi l’ha preceduta e di voltare pagina una volta per tutte”.

Anna Bontempo (Il Centro)

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