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Strupri di gruppo e ricatti, i minori dal giudice

Atti sessuali e ricatti. Dopo mesi di indagini l’inchiesta divisa in due filoni si è chiusa con la richiesta di rinvio a giudizio di tutti gli indagati. A fine mese è in programma la prima udienza davanti al gup del Tribunale per i minori dell’Aquila. Gli abusi che avrebbero avuto due vittime (nel primo caso una sedicenne di Vasto e nel secondo caso una coetanea di Cupello) saranno discussi separatamente. Il 28 gennaio saranno giudicati dal gup aquilano solo i 5 ragazzini coinvolti nella prima vicenda: l’ex fidanzatino della studentessa di Vasto , altri due ragazzi di Vasto, uno di San Salvo e un altro di Paglieta, tutti studenti delle scuole superiori. Il gruppo avrebbe ricattato per mesi la studentessa. Per il secondo caso l’udienza davanti al gup è in programma il 12 aprile.

Il caso scoppiò nel mese di agosto. A raccontarlo furono i carabinieri con una conferenza stampa. I giovani erano convinti di avere in mano un’”arma” che li rendeva invincibili, le foto fatte alla vittima. Proprio quell’arma li accusa.

Il gup aquilano , vista l’età degli indagati, potrebbe decidere la loro messa alla prova, o il rito abbreviato. E’ probabile che la difesa chieda che vengano riuniti i due filoni. In questo caso ci sarà un rinvio. L’ex fidanzatino e uno degli amici interrogati subito dopo l’arresto l’estate scorsa si sono difesi sostenendo che video e foto sarebbero stati realizzati sempre dietro consenso. L’avvocato di lei al contrario ribadisce che la sedicenne avrebbe passato due anni di inferno. Le immagini degli incontri che gli accusati le imponevano per poi riprenderla, sono state recuperate dai carabinieri dagli smartphone degli indagati e consegnate ai giudici. A detta dei carabinieri, sono immagini che raccontano l’inferno vissuto dalla ragazzina . L’ex fidanzatino divenuto aguzzino ha trascorso anche diversi mesi in carcere. La posizione dei giovani è delicata anche se le responsabilità non sono uguali per tutti.

Il giovane di San Salvo, assistito dall’avvocato Vincenzo Chielli è riuscito a dimostrare il ruolo marginale avuto nella vicenda. L’avvocato Massimo Biscardi ,che difende il minore di Paglieta , sostiene che il suo cliente era ignaro di tutto ed è stato con quel gruppo di amici una volta sola. Così pure l’avvocato Roberto Cordisco che difende i minori di Vasto. La colpa dei quattro sarebbe stata quella di avere partecipato ai raduni organizzati dall’ex fidanzatino della vittima. Raduni che avvenivano nei garage o in locali abbandonati della città. La famiglia della vittima assistita dall’avvocato Fiorenzo Cieri ha sempre taciuto. Il legale ha spiegato che spera che i magistrati scelgano un rito che eviti alla ragazzina, che solo ora sta riprendendosi ,altri momenti traumatici.

Paola Calvano (il centro)

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