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“La decrescita della popolazione quale significativo campanello d’allarme”

 

Apprendiamo dalla stampa come la popolazione a San Salvo nel 2018 sia scesa di 11 unità. Un dato non allarmante ma che di certo – dopo sette anni di continua crescita – non può passare inosservato. Una lieve decrescita quale campanello d’allarme di un disagio, di un malcontento, di una città non più attrattiva dove la “staticità” amministrativa del centrodestra, con la sua scarsa capacità nel mantenere in essere quanto lasciato, nella sua scarsa capacità nel  programmare, pianificare e creare nuove condizioni a passo con i tempi, sta ora raccogliendo i suoi “frutti”.

Da tempo rimarchiamo come a San Salvo ci sia un serio problema di spopolamento a partire dal centro storico, luogo da sempre considerato il fulcro di tutte le città. Oggi i dati confermano tale problema. E in una città come San Salvo, a vocazione industriale e turistica e dove l’agricoltura di certo non manca, la decrescita registrata nel 2018 la riteniamo un campanello d’allarme importante e significativo.

La verità è che per cinque anni l’amministrazione di centrodestra ha giovato del buon operato lasciato dalle passate amministrazioni di centrosinistra costruendo dal loro primo insediamento una politica amministrativa basata su comunicati stampa diramati a destra e a manca volti ad illustrare una San Salvo che non c’è e che non c’è mai stata e basata inoltre su sorrisi, abbracci, strette di mano, foto e selfie. Fare politica non è questo ! Fare politica è quella messa in essere – con fatti e non con slogan – dalla Regione Abruzzo a guida Pd che ha permesso di rendere “sicuri” gli edifici scolastici e pubblici della città (e non solo) che oggi con l’amministrazione di centrodestra sarebbero ancora “pericolanti” e “non sicuri”. Non è campagna elettorale questa. E’ il quadro di quanto realmente accaduto.

San Salvo sta oggi purtroppo pagando lo scotto di una politica di centrodestra che ha dimostrato scarsa capacità amministrativa che ha portato oggi non solo alla prima lieve decrescita della popolazione, ma anche all’abbandono totale della città (basti guardare lo stato manutentivo di tutti i quartieri) e alla inesistente programmazione per il prossimo triennio.

A venir meno in questi anni sono state le scelte strategiche volte allo sviluppo e alla crescita della città. Si è detto no all’accoglienza e all’integrazione, quell’accoglienza e quell’integrazione che ha portato l’amministrazione di centrodestra a fare però figli e figliastri. Sono mancate scelte politiche volte ad incentivare i giovani non solo a rimanere in città, ma anche a costruirci la propria famiglia. Sono venute meno le basi che per anni sono stati i pilastri della nostra città.

Una città come San Salvo che non cresce è segno di un malcontento che non va sottovalutato e che soprattutto va ascoltato.

Pd San Salvo

 

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