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Sparatoria davanti al night Diamante, tutti assolti

Nessuna prova certa, nessun teste chiave e un arma mai trovata. E’ finita con l’assoluzione di tutti gli imputanti l’odissea giudiziaria per 5 giovani albanesi accusati di concorso in danneggiamento, esplosione di colpi d’arma da fuoco e porto abusivo in luogo pubblico di armi comuni da sparo. Il giudice monocratico del Tribunale di Vasto, Italo Radoccia ha assolto i cinque “per non aver commesso il fatto”.

Il pm aveva chiesto un anno di reclusione. Esultano i 5 assolti , tutti di origine albanese : Alfredo e Pictor Hahxija, Alfred Mici, Xecka Albijon e Denis Bimi. Esulta più degli altri Denis Bimi, coinvolto nella recente operazione antidroga della Dda “Evelyn”. Soddisfatti gli avvocati Antonello Cerella e Marisa Berarducci.

La vicenda ricordata ieri in aula, risale al 2013. I cinque , secondo l’accusa sarebbero stati i protagonisti della sparatoria avvenuta la notte del 13 ottobre nel parcheggio del night Diamante. Una decina le auto danneggiate. Altrettanti i colpi di arma da fuoco esplosi e sentiti distintamente dai residenti. Nove i bossoli di pistola raccolti dagli investigatori sull’asfalto del parcheggio del locale notturno accanto a frammenti di vetro e schegge di metallo. Altrettanti i colpi sparati dopo un acceso litigio avvenuto all’interno del locale. Una scena da Far West.

“Un episodio che è stato attribuito ai miei clienti che invece non c’entravano nulla”, afferma l’avvocato Cerella difensore dei fratelli Hahxijan di ici e Albijon. Quella notte diverse famiglie di contrada Buonanotte furono svegliate dagli spari provenienti dal parcheggio del night. Il locale era ancora affollato e un buon numero di persone assistette alla sparatoria.

Sulla vicenda intervenne l’ex questore di Chieti, Filippo Barboso, che insieme ai carabinieri non nascose di essere contrariato dalla mancata denuncia dell’accaduto fatta nell’immediato. Le forze dell’ordine furono avvisate molte ore dopo.

“Il processo riguardava il danneggiamento di diverse auto .Nessuna persona rimase ferita”, ha ricordato ieri l’avvocato Marisa Berarducci, difensore di Denis Bimi. “L’esito della perquisizione a casa del mio cliente fu negativo. Non c’è mai stata alcuna prova della colpevolezza di Bimi”, insiste il legale che ora , forte di questa sentenza si prepara a contrastare anche le ultime accuse rivolte al suo cliente.

La Dda ha indicato due settimane fa Bimi come il leader dell’organizzazione dedita allo spaccio a San Salvo. La droga, in prevalenza cocaina, per anni sarebbe arrivata in Abruzzo da Albania, Slovenia e Olanda: il fulcro sarebbe stato il bar “Evelin”, gestito da Denis Bimi, ritenuto il capo dell’associazione. L’attività di indagine si è concentrata su quanti gravitavano intorno al bar, consentendo di sequestrare circa 13 kg di stupefacente e di intercettare anche una sparatoria in un locale notturno, dove a giugno 2017, a San Salvo, rimase ferita una guardia giurata.“Si tratta di un castello di accuse che sarà smontato“, afferma Marisa Berarducci che insieme al collega Antonello Cerella aspetta fiduciosa l’udienza del Riesame.

Paola Calvano (Il Centro)

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