Lo scorso 30 novembre era finito nel vortice dei controlli antidroga fatti dai carabinieri nell’ambito dell’operazione Evelyn. Trovato nel corso di una perquisizione domiciliare in possesso di 40 grammi di hascisc era finito agli arresti domiciliari con l’accusa di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Ventiquattr’ore dopo, il gip aveva convalidato il suo arresto e disposto il giudizio con rito direttissimo.
Ieri mattina al termine del processo C.H. 22 anni, incensurato di origine albanese, residente a San Salvo, è stato assolto dal giudice Italo Radoccia con formula piena. Il magistrato ha accolto la tesi del difensore, l’avvocato Antonello Cerella e ritenuto che i 40 grammi di sostanza stupefacente trovati a casa del giovane fossero per uso personale.
A sostegno della tesi del consumo personale la difesa ha rimarcato il fatto che l’unico bilancino trovato nell’appartamento del ventiduenne fosse rotto e quindi inutilizzabile per la preparazione di eventuali dosi. La quantità di hascisc poi era esigua.
“Il mio cliente non ha mai spacciato e il giudice lo ha capito”, dice soddisfatto l’avvocato Cerella. Per C.H. è la fine di un incubo. Il giovane ha temuto di essere coinvolto nella retata antidroga dell’operazione Evelyn. Fortunatamente non è andata così e ieri la sua disavventura giudiziaria si è conclusa nel migliore dei modi.
Paola Calvano (Il Centro)
