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Da Parigi, Vilnius e Instabul a San Salvo per studiare l’inclusione dei malati di Alzheimer e delle loro famiglie

Da Parigi (Francia), Instabul (Turchia) e Vilnius (Lituania) a San Salvo per apprendere le buone pratiche di inclusione sociale delle famiglie nelle quali ci sono pazienti affetti dal morbo di Alzheimer attraverso le attività svolte da “L’Arcobaleno dei Ricordi”. Ad accogliere medici, insegnanti e personale infermieristico il sindaco Tiziana Magnacca, l’assessore alle Politiche sociali Oliviero Faienza e la responsabile del servizio Natascia Dell’Osa.

“Siamo soddisfatti che il lavoro svolto dalla nostra Amministrazione comunale possa essere preso come riferimento in questo percorso della conoscenza nell’ambito del progetto Effe – afferma il sindaco Magnacca – che consentirà di identificare i migliori percorsi per potenziare le abilità e le competenze di tutti gli attori coinvolti nel sistema di cura al fine di promuovere metodi di intervento più mirati per favorire l’inclusione sociale delle famiglie e dei professionisti coinvolti nella cura dei pazienti affetti da Alzheimer e demenza”. L’aspetto positivo “è l’aver intuito – prosegue il sindaco – i riflessi familiari e sociali di questa patologia che ci ha consentito di attivare un servizio che ad oggi è unico nel territorio e chi permette di alleviare i disagi delle famiglie”

I partner europei coinvolti nel progetto, con il Consorzio Sgs di Lanciano, sono: Lycée Technologique Pierre de Coubertin (Francia), Centro Outpatient Clinic Public Health Institution (Lituania) e Direzione sanitaria di Istanbul (Turchia).

La prima tappa degli otto ospiti ha avuto inizio proprio con la visita al laboratorio dedicato a quanti soffrono del morbo d’Alzheimer attivo presso il Centro diurno anziani “Sparvieri” per proseguire nell’aula consiliare dove hanno preso il via i lavori di studio e di approfondimento dei passi da compiere nei prossimi due anni dell’azione prevista dal progetto europeo Effe (Empowering Families to Face social Exclusion) per costruire una rete per scambiare metodi di intervento in ogni paese, per creare una piattaforma condivisa di conoscenza tra i partner, per fornire un approccio di cura personalizzato e sistemico. La partnership metterà in atto e seguirà, dopo la fine del progetto, un network per lo scambio e lo sviluppo di buone pratiche al fine di formare, con attività condivise in seguito, profili professionali sempre più specializzati nel settore.

Per il Consorzio Sgs hanno seguito il progetto Effe Maria Di Camillo, Gabriele Di Bucchianico e Anna Di Nucci.

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