La figlia che ha denunciato i presunti abusi del padre non è comparsa all’udienza. I giudici del Tribunale di Pescara chiamati a giudicare il collaboratore di giustizia accusato di avere abusato in più occasioni delle figlie, sono stati costretti ieri mattina a rinviare l’udienza al prossimo 11 gennaio 2019.
Quel giorno la ragazza sarà accompagnata a testimoniare dall’autorità giudiziaria del Paese estero in cui si trova. L’audizione dell’ importante testimone residente in Germania e che ieri mattina avrebbe dovuto essere ascoltata per rogatoria internazionale in videoconferenza è fondamentale.
Il processo iniziato a Vasto è stato trasferito a Pescara per permettere la videoconferenza. Le accuse contro l’imputato partono dalle rivelazioni delle figlie assistite con la madre dall’avvocato Arnaldo Tascione. L’accusato definisce fantasioso il racconto di chi lo accusa. “Ho commesso tanti errori ma sono un uomo di vecchio stampo e non avrei mai fatto male alle mie figlie”, ha più volte dichiarato il collaboratore di giustizia difeso dall’avvocato Vincenzo Gabriele D’Agostino.
La testimonianza che arriverà dalla Germania, è necessaria per chiarire molte cose. La storia è delicatissima. Secondo l’accusa, dal 2013 al 2016, l’uomo avrebbe cominciato ad avere un atteggiamento strano nei confronti delle figlie, (una è minore). La polizia lo ha arrestato un anno e mezzo fa dopo un mese di intercettazioni con l’accusa di abusi sessuali e maltrattamenti in famiglia. Una storia terribile.
Paola Calvano (Il Centro)