Sono trascorsi più di tre mesi dal blitz antidroga di Ferragosto che ha portato in carcere 14 persone. I difensori ritengono non vi sia più alcun motivo per trattenere in carcere gli indagati distribuiti fra gli istituti di pena di Vasto, Lanciano, Chieti e Teramo. L’avvocato Raffaele Giacomucci ha presentato ricorso al Tribunale del Riesame per i suoi assistiti (i componenti la famiglia Di Rocco) arrestati a San Salvo e l’udienza è stata fissata al prossimo 6 dicembre.
Il risultato non è affatto scontato. La Procura è decisa a contrastare il fenomeno dello spaccio che provoca a sua volta molti altri reati. Le indagini, lunghe e complesse, sono state supportate da intercettazioni ambientali e pedinamenti.
“Quello che raccontano le intercettazioni”, ha scritto tuttavia il gip Fabrizio Pasquale che ha firmato le ordinanze di custodia cautelare “è inequivocabile. Le modalità con cui agivano gli accusati denotano una evidente professionalità ed esperienza e anche una vera e propria organizzazione allo spaccio. Le tre residenze rom di via Istonia e via Luci a Vasto, via Pertini a San Salvo erano diventate un punto di riferimento per gli acquirenti e chi vi operava aveva stabili e saldi contatti con il mondo degli spacciatori». Accuse che Giacomucci contesta invocando la libertà per i propri assistiti.
Paola Calvano (Il Centro)
