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Menna blinda il programma, ma è scontro sulla Pulchra

Il bilancio consolidato sulle partecipate è stato approvato  con i soli voti della maggioranza, ma più che una discussione è stato un monologo quello che è andato in scena ieri nell’aula consiliare. Alle incalzanti critiche  delle minoranze – che hanno ripetutamente accusato l’amministrazione comunale di aver svenduto i “gioielli di famiglia” – ha fatto da contraltare l’assordante silenzio della compagine di centrosinistra.

Nessuno dei 14 consiglieri di maggioranza presenti al momento del voto (ma assenti per buona parte della mattinata)  ha replicato alle critiche dell’opposizione che ha puntato l’indice sia sul Dup (documento unico di programmazione) sia sul bilancio consolidato delle partecipate.

A illustrare le linee programmatiche è stato il sindaco Francesco Menna. Il primo cittadino ha parlato dell’isola ecologica con annesso centro per il riuso, della gara che verrà indetta nel 2019 per la scelta dei tecnici ai quali affidare l’incarico per la variante al piano regolatore, dell’adeguamento del piano di assetto naturalistico della riserva naturale di Punta Aderci, del rilancio del ruolo del Civeta e della salvaguardia del tribunale di Vasto attraverso un accordo con il comune di Lanciano che ne eviti la chiusura.

“Un libro dei sogni, un documento programmatico fotocopia di quelli precedenti”. Così le minoranze hanno bollato il Dup, stigmatizzando in particolare l’eccessivo ricorso  alla privatizzazione dei servizi che culminerà con la vendita del mattatoio e con l’affidamento della gestione dei campi da tennis. Nel mirino è finita di nuovo la vendita delle quote pubbliche detenute all’interno della Pulchra, società che dopo l’alienazione del 51% del pacchetto azionario del Comune, è diventata totalmente privata, essendo stata acquistata dalla Sapi di Giovanni Petroro con cui l’ente si accinge a sottoscrivere un contratto quinquennale per il servizio di igiene urbana e la raccolta differenziata.

“E’ stato venduto un gioiello di famiglia ad un prezzo inferiore rispetto a quello che lo stesso operatore avrebbe pagato”, ha incalzato Edmondo Laudazi che, insieme ai colleghi Guido Giangiacomo, Vincenzo Suriani, Davide D’Alessandro e Alessandro D’Elisa, ha stigmatizzato “il mancato controllo delle società partecipate” da parte del Comune, completamente assente, a loro dire, nella partita sul Civeta, dove detiene il 44% delle quote. Alessandra Cappa (Lega) ha rimarcato, in particolare, l’assenza nel contratto quinquennale che l’ente andrà a stipulare con la Pulchra della “tariffazione puntuale”, meccanismo che consentirebbe ai vastesi, grazie ad alcuni semplici accorgimenti, di pagare solo la quantità di rifiuti effettivamente prodotti, con conseguente risparmio per i single o per i piccoli nuclei familiari.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

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