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La Pulchra ora è tutta del privato, il Comune incassa oltre un milione

Il Comune esce fuori dalla Pulchra. Diventa privata  la società che si occupa del servizio di igiene urbana e della raccolta differenziata. Il via libera alla operazione è arrivato ieri dall’assemblea civica, che ha approvato,  con i soli voti della maggioranza di centrosinistra,  la vendita delle quote pubbliche alla Sapi di Giovanni Petroro per 1.160.000 euro, cioè 2mila euro in più rispetto alla stima effettuata dalla commercialista incaricata dal Comune (1.158.000).

Tre i voti contrari. Un numero risicato dovuto al fatto che tre consiglieri del centrodestra – Guido Giangiacomo (Forza Italia), Edmondo Laudazi (Il Nuovo Faro) e Vincenzo Suriani (Fratelli d’Italia-An) – non hanno partecipato al voto dopo aver scoperto di essere stati querelati dall’amministratore delegato della Pulchra, Paola Vitelli.

A rivelare la circostanza  – venuta fuori in seguito alla opposizione presentata dalla Vitelli alla richiesta di archiviazione del pubblico ministero, Michele Pecoraro – è stato Giangiacomo. La querela farebbe riferimento ad alcune dichiarazioni rese in aula dai rappresentanti dell’opposizione consiliare.

“A quel punto abbiamo preferito non partecipare al voto”, dice Laudazi, “la maggioranza si è trincerata dietro le perizie e i pareri di dirigenti e funzionari, noi continueremo la nostra battaglia percorrendo altre strade”.

A nulla sono valse le tante perplessità sollevate durante la discussione in aula dalla consigliera del Movimento 5 stelle, Dina Carinci. Già alla vigilia del voto la pentastellata aveva messo in guardia, insieme al collega  Marco Gallo,  gli esponenti di maggioranza e di opposizione sul “pesante danno erariale che si sarebbe potuto creare con la vendita della quota pubblica ad un prezzo ben al di sotto del valore reale”.

Il riferimento è alle perizie (ben tre) effettuate dalla commercialista Adelina Di Pietro, che hanno portato ad una riduzione del valore delle azioni pubbliche dagli iniziali  1.336.311 euro a 1.158.965, ma anche ad altre anomalie contrattuali, come i ricavi della raccolta differenziata destinati al gestore.

“Abbiamo dato il via libera ad una operazione che consente di capitalizzare le quote, che in caso contrario si sarebbero polverizzate,  e di avere maggiori prestazioni  a fronte di un canone annuo inferiore”, commenta soddisfatto il sindaco Francesco Menna, “in questo modo vengono salvaguardati i posti di lavoro e viene garantita la qualità del servizio.  In caso contrario avremmo dovuto procedere ad una gara pubblica o ad un affidamento in house. Mi rincuora il fatto che è stato fatto tutto nel rispetto delle leggi e  con la massima trasparenza”, chiosa il primo cittadino.

Ieri è giunto quindi a conclusione un iter iniziato un anno fa quando il consiglio comunale si riservò, all’esito della valutazione, di alienare le quote pubbliche detenute nella Pulchra (51%). L’avviso per la vendita del pacchetto azionario risale allo scorso mese di settembre. L’unica offerta pervenuta alla scadenza è stata quella della Sapi, ditta facente capo all’imprenditore vastese Petroro.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

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