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Lapenna: ecco perchè chiamai i Baschi azzurri

Una proliferazione di discariche abusive sul territorio comunale con costi notevoli per le casse comunali: circa 300mila euro l’anno per la loro bonifica. Una spesa eccessiva che l’ex giunta comunale aveva tentato di arginare ricorrendo ad una convenzione con l’associazione Baschi azzurri, diretta emanazione del gruppo comunale della protezione civile.

E’ questo lo scenario illustrato ieri in Tribunale dall’ex sindaco Luciano Lapenna rinviato a giudizio, insieme  ai componenti dell’esecutivo dell’epoca Vincenzo Sputore, Nicola Tiberio, Anna Suriani, Marco Marra, Lina Marchesani  e Gino Marcello (questi ultimi due ancora in carica), Eustachio Frangione, responsabile dell’associazione Baschi azzurri e l’amministratore delegato della Pulchra ambiente spa, Paola Vitelli.

Le contestazioni (abuso in atti d’ufficio per la giunta e reati ambientali per gli altri imputati) ruotano proprio intorno alla convenzione stipulata nel 2014 con l’associazione Baschi azzurri Onlus per il controllo e la bonifica delle discariche abusive presenti sul territorio in cambio di un compenso di 2.500 euro al mese.

Attività che per la Procura non potevano essere delegate a dei  volontari, ma che avrebbero dovuto essere svolte da ditte specializzate.

Ieri l’ex sindaco Lapenna si è voluto sottoporre all’interrogatorio per spiegare tutti i passaggi della vicenda, ma soprattutto le ragioni che hanno spinto l’esecutivo da lui guidato a ripiegare su una associazione di volontari, precisando che la decisione venne condivisa con i dirigenti, rimasti fuori dal processo in quanto prosciolti in fase di udienza preliminare. In ogni caso, ha sottolineato Lapenna, la giunta si è mossa nell’ottica dell’interesse collettivo.

Ieri è stata la giornata della difesa. Oltre all’ex sindaco hanno deposto una decina di testimoni tra volontari della protezione civile, ispettori ambientali e operatori della Pulchra. Al termine delle deposizioni il processo è stato rinviato al 5 febbraio 2019, giorno in cui verranno sentiti altri testi della difesa rappresentata da un nutrito collegio di legali.

Nel processo il Comune si è costituito parte civile tramite l’avvocato Nicolino Zaccaria.  L’inchiesta venne avviata dalla Procura in seguito all’esposto di Antonio Parisi, all’epoca  presidente di  “Radio CB Histonium”, che segnalò una serie di presunte irregolarità,  tra cui la non conformità dei mezzi utilizzati per il trasporto dei rifiuti.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

 

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