La Procura di Chieti ha indagato due medici dell’ospedale di Ortona per omicidio colposo in relazione alla morte di Elisabetta Gonnella, la donna di 48 anni di Pavia, residente a Vasto, morta tre giorni fa a Lanciano. Gli avvisi di garanzia ai due medici sono stati notificati nel pomeriggio di ieri dalla polizia giudiziaria della Procura di Chieti. Agli indagati viene contestato l’articolo 589 ma anche il 590 sexies che stabilisce che “qualora la morte sia avvenuta a causa di imperizia, la punibilità è esclusa se sono state rispettate le buone pratiche clinico-assistenziali”.
L’autopsia sul corpo della donna, disposta dal sostituto procuratore di Chieti Giuseppe Falasca, verrà affidata finalmente questa mattina al professor Cristian D’Ovidio e probabilmente sarà eseguita in giornata a Chieti. I due medici, assistiti dall’avvocato Francesco De Cesare, di Chieti, hanno nominato come consulente di parte per partecipare all’autopsia il medico legale Luigi De Pascalis.
Alla donna, ricoverata in un primo momento all’ospedale di Vasto, era stata diagnosticata una endometriosi con subocclusione intestinale e ne era stato disposto il trasferimento a Ortona per effettuare una colonscopia. Ma ad Ortona si sono verificate complicazioni per cui la donna è stata operata d’urgenza e subito dopo trasferita a Lanciano, in Rianimazione. Purtroppo non ce l’ha fatta. Dopo il ricovero ad Ortona, e prima del suo decesso, era stata la stessa direzione sanitaria della Asl a comunicare alla Procura, quella che viene definita “segnalazione di evento avverso”. la magistratura ha disposto l’autopsia per individuare la causa della morte della paziente che in passato era stata già operata in Puglia ma senza successo. Il perito della Procura sarà affiancato probabilmente da un perito nominato dal compagno della donna.Purtroppo, a detta dei medici, la paziente era affetta da una forma grave di endometriosi. Solitamente dopo una operazione chirurgica con la rimozione di una parte del colon i pazienti tornano ad una vita normale. Per Elisabetta purtroppo non è stato così.
Paola Calvano (il centro)
