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Sistemi informatici, altri sequestri in Municipio

Interrogatori e nuove acquisizioni di documenti. Torna in Comune la Guardia di Finanza di Chieti che da circa un anno indaga, su delega della Procura, sui sistemi informatici in seguito ad un doppio esposto del Movimento 5 stelle e di Fratelli d’Italia-An. Sotto la lente di ingrandimento della magistratura è finita la procedura per l’affidamento diretto alla società Studio K srl, nonostante fosse pienamente efficace un altro contratto con la società Dedagroup spa, oltre al frazionamento dell’appalto in due tranche, la prima da 39.600 euro e la seconda da 80mila euro.

Ieri i finanzieri, rigorosamente in borghese, sono stati visti in segreteria dove, con ogni probabilità, hanno acquisito altra documentazione utile alle indagini che, stando ad indiscrezioni, dovrebbero essere ormai vicine alla conclusione. Nei giorni scorsi le fiamme gialle hanno invece interrogato alcuni dipendenti comunali in servizio al Ced (Centro elaborazioni dati), un funzionario che è stato trasferito in altri uffici e un ex dirigente che avrebbe predisposto gli atti per l’appalto. Gli interrogatori si sono svolti nella caserma della Guardia di Finanza di Vasto di via Santa Lucia e sul loro contenuto non è trapelato nulla.

L’inchiesta và avanti nel massimo riserbo e non è neanche dato sapere se, al momento, risultino persone iscritte nel registro degli indagati. Contratti, determine dirigenziali e ogni altro documento utile alle indagini è da tempo nella disponibilità degli inquirenti. La questione relativa ai servizi informatici, oggetto anche di un esposto all’Anac di Raffaele Cantone, tiene banco da mesi  negli ambienti politici cittadini.

Diverse le interrogazioni presentate dai consiglieri di minoranza che hanno posto l’accento anche sul ruolo avuto da alcuni professionisti. L’amministrazione, dal canto suo, ha già avuto modo di chiarire, sia nell’aula consiliare, sia attraverso i propri dirigenti, che la sostituzione del software e l’affidamento del servizio allo studio K ha comportato un risparmio di spesa di 100mila euro rispetto alla gestione con il precedente sistema informatico. Se si sia trattato di un “affare” per l’ente o se l’operazione sia stata invece conveniente per altri soggetti, come ha in più occasioni evidenziato l’opposizione consiliare, sarà l’inchiesta a chiarirlo.

Anna Bontempo (Il Centro)

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