Ad un anno dalla firma del protocollo d’intesa tra Legambiente e Regione Abruzzo, Goletta Verde torna protagonista per il lancio del marchio sul “Turismo Attivo Sostenibile”. Cicloturismo, arrampicata, trekking, ciaspolate, sci alpinismo, kajak, rafting, subacquea, turismo a cavallo sono solo alcune delle declinazioni possibili per modalità di vacanze sempre più presenti in Abruzzo, la cui immagine turistica è solidamente ancorata a due asset fondamentali: l’autenticità e la natura.
L’iniziativa è un primo importante passo che fornisce concretezza al protocollo siglato lo scorso luglio, consentendo di individuare elementi, riferimenti e strumenti operativi capaci di fornire attestazione di qualità e coerenza in termini di sostenibilità, al fine di accrescere il valore aggiunto e la conseguente maggior competitività di servizi e proposte turistiche green. Inoltre, l’accordo di valenza nazionale, rappresenta una prima sperimentazione ed azione pilota sull’Abruzzo, potenzialmente estensibile in altre regioni in Italia ed in Europa.
“Oggi riconsegniamo alla regione Abruzzo una prima proposta del lavoro, frutto di una grande concertazione dal basso realizzata sui territori, e volto a favorire l’innovazione ambientale del settore turistico”, dichiara Giuseppe Di Marco, presidente di Legambiente Abruzzo, “contribuendo a promuovere strategie di turismo attivo sostenibile e responsabile e sostenendo le reti virtuose esistenti, oltre che ad incentivare i percorsi di formazione. Il tutto per promuovere e sviluppare una nuova consapevolezza dei vantaggi derivanti da questi turismi, in piena coerenza con i principi e le direttive del recente Piano strategico Turistico regionale e con la tutela e conservazione del nostro capitale natura”. Dunque, non solo tutela e conservazione ma anche opportunita’ economiche ed attenzione ai benefici sociali e alla qualita’ della vita delle popolazioni locali e dei turisti in quanto “cittadini temporanei”.
“L’Abruzzo si configura come una regione che puo’ puntare su una fruizione di contesti paesaggistici diffusi dove il turismo della montagna, dei parchi naturali, delle aree rurali e di quelle protette, puo’ rivestire un ruolo importante per la capacita’ di innescare processi di sviluppo sostenibile”, commenta Antonio Nicoletti, responsabile Aree Protette e Biodiversita’ di Legambiente, “vogliamo promuovere tra i sindaci, gli amministratori locali e regionali una gestione integrata del patrimonio naturalistico, tutelando e valorizzando il territorio che mira al riscatto e alla tutela e promozione delle proprie bellezze naturali e paesaggistiche. Per questa ragione, visto l’importante ruolo che rivestono le zone costiere, anche nell’ambito del turismo, riteniamo che l’istituzione del Parco nazionale della Costa Teatina, rappresenterebbe un’ulteriore ed importante passo in avanti in questo cammino verso il nuovo modello economico dell’economia circolare, oltre che essere un valido brand per promuovere il turismo attivo sostenibile e la Via verde”.
Conclusa la fase finale di riscontro e ultimo confronto con gli attori locali abruzzesi, saranno formalmente riconsegnati tutti gli altri strumenti di supporto all’Abruzzo terra del Turismo Attivo Sostenibile, con la presentazione ufficiale che si terra’ nel prossimo settembre. (abruzzolive.it)
Belle e condivisibili parole quelle di Legambiente. Peccato che, come capita sempre più spesso, il valore fondante delle aree protette – la biodiversità – non viene citato. E,allora, il termine ormai troppo abusato di sostenibilità perde molto valore, se non del tutto. Chissà cosa pensano delle attività cosiddette sostenibili, esempio, i fratini che dal 2011 non nidificano più nella Riserva di Punta Aderci- di cui sono il simbolo! – o le difficoltà che incontrano nella Riserva Marina di Vasto. In attesa che Legambiente e altri riscopranoi il valore del termine biodiversità (lo faranno, sono per natura ottimista) intanto sostituiscano al termine sostenibilità quello di responsabilità. Stefano Taglioli