Ventisette nidi di fratino su tutta la costa abruzzese, ma neanche uno lungo il litorale che da San Salvo arriva fino a Torino di Sangro, passando per Vasto e Casalbordino. E’ la prima volta che succede dopo 30 anni di presenza costante del piccolo trampoliere, diventato simbolo delle spiagge in buona salute e uno dei parametri per l’assegnazione della bandiera blu. Una situazione che il Gruppo Fratino di Vasto, coordinato da Stefano Taglioli, non esita a definire “preoccupante”.
“In più di 30 anni di osservazioni sulla costa vastese non abbiamo mai constatato una cosa del genere”, attacca l’ambientalista, “la mancata nidificazione del fratino dalle nostre parti è veramente preoccupante tenuto conto che gli esemplari che passano l’inverno fra Vasto Marina e San Salvo Marina sono molto numerosi, circa 30”.
Quali sono le cause?
“Limitatamente al vastese possiamo dire che diverse sono le situazioni”, spiega Taglioli, “a Casalbordino Lido la presenza storica era già molto ridotta e il maggiore afflusso di cittadini e turisti in zona, unitamente ad alcuni interventi di pulizia della spiaggia, non propriamente idonei dal punto di vista naturalistico, hanno ulteriormente complicato le cose. Nella riserva naturale di Punta Aderci il fratino non nidifica più da anni, anche se questo piccolo uccello era ed è il simbolo di questa magnifica area protetta. Qui le cause sono in parte naturali per l’avanzata della duna, che ha sottratto ambiente idoneo alla nidificazione, pur donando alla spiaggia di Punta Penna quel prezioso e bellissimo ambiente dunale. Il problema principale è l’impatto antropico, non più sostenibile a causa delle elevate presenze e del disturbo arrecato in primavera dai cani lasciati liberi”.
Com’è la situazione nella riserva “Marina di Vasto”?
“A Vasto Marina e nella Riserva Marina di Vasto l’assenza di nidi, per me, è dovuta principalmente al vandalismo”, sostiene Taglioli, “se le coppie, abitudinarie per i siti di nidificazione, falliscono la cova anno dopo anno per cause come il vandalismo , i fratini cercano altri luoghi. Il discorso è più complesso e articolato, ma per chiarezza semplifico volutamente, senza scendere in tecnicismi. Ricordo che negli anni recenti siamo passati da 19 nidi del 2014 (anno record), a 11 nel 2015 (nella media), a cinque nel 2016 (calo preoccupante) a “zero” in questa stagione, salvo nidificazioni dell’ultima ora”.
Molti ironizzano sul fratino, non ne capiscono l’importanza, eppure è diventato uno dei parametri per l’assegnazione della bandiera blu.
“Una spiaggia dove il fratino non vola e non nidifica è una spiaggia in agonia. Questo piccolo uccello ci sta lanciando un segnale. Sta a noi saperlo o meno raccoglierlo”.
Anna Bontempo (Il Centro)