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Perché sul futuro del Consorzio Civeta regna questo imbarazzante silenzio?

La notizia della ripresentazione del progetto della ‘Cupello Ambiente’ tesa alla costruzione della quarta vasca di ‘servizio’ all’impianto gestito dal consorzio intercomunale CIVETA non mi coglie di sorpresa perché quello bocciato sei mesi fa lo è stato solo per questioni di natura formale.

Sorprende come, nel frattempo, nulla sia stato fatto a livello istituzionale sia locale che regionale per cercare di governare un processo in consolidante e preoccupante ascesa ossia far diventare sempre  più il nostro territorio come ricettacolo di rifiuti d’ogni genere molti dei quali provenienti da fuori regione, con scarsi controlli sulla loro natura e con una gestione fortemente marcata sul privato con il pubblico pietosamente silente.

Questa notizia fa tristemente il paio con l’annuncio degli esuberi prossimi alla Pilkington di San Salvo e dopo che, nella limitrofa zona industriale della Valsinello di Gissi dirimpettaia della Valle Cena dove ha sede il consorzio CIVETA, i capannoni dismessi aumentano sempre di più dopo lo smantellamento del polo del tessile ed abbigliamento con l’andata via di Canali e Golden Lady. Non mi rassegnerò MAI all’idea di vedere impunemente trasformato in maniera del tutto silente, da parte delle istituzioni locali e regionale, la vocazione industriale e turistica del vastese in quella di zona dove vengono depositati rifiuti d’ogni genere.

Non mi rassegnerò sia perché il prezzo dell’impatto ambientale è elevato e dai costi difficilmente calcolabili, i posti di lavoro limitati, perché il sistema si presta facilmente alle infiltrazioni malavitose, perché così il rifiuto diventa un costo e non una risorsa così come invece avevano saggiamente intuito coloro che diedero vita al consorzio CIVETA nato come impianto di compostaggio e riciclaggio. Immagino che qualcuno mi accuserà strumentalmente di essere il solito ‘disco rotto’ sull’argomento ma, pubblicamente, pongo un quesito a chi ha l’onere di governare le istituzioni locali e regionale:  perché tanto imbarazzato silenzio sul futuro del consorzio CIVETA???”.

Chiaramente alle possibile ironiche e strafottenti affermazioni dei ‘soliti soloni’  mi aspetto qualche chiara ed articolata risposta sul merito.

Camillo D’Amico, capogruppo consiliare de “IL CAMBIAMENTO”

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