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Pilkington, le richieste per salvare posti di lavoro

Il malato è grave ma è ancora curabile. Occorre tuttavia trovare la cura in fretta per evitare che il paziente muoia diffondendo una epidemia letale e la cura dovrà essere quotidiana per dare al malato il ristoro di cui ha bisogno. E’ questa la diagnosi fatta ieri al capezzale della Pilkington. Il presidente Graziano Marcovecchio e i rappresentanti sindacali di Cgil Cisl Uil e Cobas non hanno esitato a sollecitare ai parlamentari abruzzesi e ai politici regionali convocati dal sindaco Tiziana Magnacca cure, risorse e attenzione per la sopravvivenza .

All’appello di Tiziana Magnacca hanno risposto in tanti. Giovanni Lolli, Alberto Bagnai, Giuseppe Bellachioma , Gianfranco Rotondi, Nazario Pagano, Camillo D’Alessandro, Carmela Grippa e Luciano D’Alfonso.

Per la Regione erano presenti Pietro Smargiassi, Silvio Paolucci, Mauro Febbo.

Tanti i sindaci del territorio. Davanti alla folta platea di lavoratori Tiziana Magnacca ha ribadito la delicatezza del momento e la necessità di intervenire per salvare non solo un’industria , ma l’intero Abruzzo. “Va trovato il modo per dare alla Pilkington la possibilità di restare a San Salvo non uno ma 20 anni”, ha detto la Magnacca. Duro e senza giri di parole l’intervento dei sindacati.

“La politica“, ha detto Emilio Di Cola (Cgil) “negli ultimi anni ha abbandonato questa zona ignorando i sacrifici dei tanti lavoratori. Serve almeno un piano sociale per salvare l’occupazione dei giovani. Ma quello che oggi si promette va mantenuto. Fatti non parole”. Durissimo Franco Zerra( Cisl).”

Gli appelli lanciati al capezzale della Golden Lady e di tante altre aziende morenti è stato ignorato. Ma i grandi politici sono lungimiranti e fanno le scelte giuste. L’Automotive cambierà. Gli investimenti vanno fatti ora. La politica torni a fare la politica”.

Lo stesso hanno chiesto Arnaldo Schioppa (Uil) e Domenico Ranieri (Cobas). Alcune medicine per Pilkington sono urgenti: riconoscimento del lavoro usurante per chi opera in fabbrica e prolungamento degli ammortizzatori sociali. Altri rimedi( acqua, servizi , trasporti) posso aspettare ancora un pò, ma non troppo.

A settembre 140 lavoratori dovranno lasciare la fabbrica. “Un anno fa erano 228“, ha rimarcato il presidente Marcovecchio. “Ora sono 140 grazie ad un impegno continuo portato avanti con i sindacati. Lo stesso impegno che ha convinto il nostro azionista ad avviare a San Salvo il centro di sviluppo e ricerca piuttosto che in una fabbrica europea delle nostre consorelle”. Poi rivolto ai politici Marcovecchio ha proseguito. “Occorre una attenzione quotidiana. Ascoltateci. Date priorità al lavoro e a chi produce lavoro. Assicurate l’acqua , l’energia e le strade. Chi deve venire al lavoro deve sopportare una odissea”.

La politica ha promesso attenzione. D’Alfonso e Lolli hanno garantito l’impegno per ottenere che il lavoro in Pilkington diventi usurante e si possano prolungare gli ammortizzatori sociali. “Ma Pilkington deve investire e gli investimenti devono produrre lavoro“, ha insistito Lolli.

Oggi a Chieti convocata dal prefetto ci sarà una riunione per far si che attraverso la diga di Chiauci possa arrivare alla Pilkington l’acqua di cui ha bisogno senza toglierla al turismo e all’agricoltura.” Accettiamo la sfida immediata e quella in prospettiva normando e trovando criteri oggettivi che consentano l’accesso agli ammortizzatori sociali”, ha detto Camillo D’Alessandro.

Un suggerimento è arrivato dal consigliere Mauro Febbo. “L’Abruzzo si batta per le Zees, zone economicamente svantaggiate. Tutti insieme, ognuno faccia la sua parte per trovare risorse”.

Paola Calvano (Il Centro)

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