Che cosa vuol dire, a Vasto, il passaggio da “Noi con Salvini” alla Lega?
“Noi con Salvini è stata l’esperienza pionieristica. Iniziata da me nel 2015 e portata avanti con grande determinazione da Angelo Paladino, si è nutrita e alimentata con alcuni giovani ricchi di entusiasmo (penso a Francesco Monaco, Michele Lacanale, Luca Pollutri e altri) che hanno aderito con slancio ai valori della Lega: militanza, appartenenza, disciplina. Dopo il 4 marzo si è aperta una nuova fase, con prospettive rilevanti di crescita. Certo, i primi gazebo sono stati eroici. Ci guardavano con curiosità e sospetto. Ma questi che vogliono? Ma come, a Vasto, in Abruzzo, la Lega? Il primo lo montammo in piazza Diomede con Generoso Leonzio, Francesco Monaco e mio figlio, allora quindicenne. Oggi, il nuovo partito, guidato in Abruzzo dall’On. Giuseppe Bellachioma, ha la necessità e l’urgenza di strutturarsi e includere una nuova classe dirigente che rappresenti al meglio elettrici ed elettori che hanno votato Lega, perché individuato come il partito più vicino alla gente, più aderente ai suoi bisogni e alle sue esigenze, con un leader, Matteo Salvini, umile, credibile e vincente”.
Sabato 5 e domenica 6 torna il gazebo?
“Sì, per il tesseramento 2018. Saremo in piazza Rodi, a Vasto Marina, al mattino, e in piazza Barbacani nel pomeriggio”.
Come va con il Commissario?
“Piero Fioretti, coadiuvato da Nicola Campitelli, sta facendo un ottimo lavoro di presenza e ascolto per determinare le prossime scelte: il coordinamento e il nuovo coordinatore. Il Segretario regionale, con estrema chiarezza, ha indicato il percorso. Con Alessandra Cappa e Francesco Prospero abbiamo dato vita, in Consiglio, all’Intergruppo Lega-Vasto. Dopo il Congresso nazionale arriverà anche la formalizzazione del gruppo. Questa città ha bisogno della Lega, come ne ha bisogno il centrodestra. La Lega ha già fatto nascere a Vasto un nuovo centrodestra con progetti, idee e visioni. La Lega è un’autentica forza popolare nata tra la gente, per stare in mezzo alla gente. E Vasto, come altre realtà, soffre di un progressivo e pericoloso allontanamento del popolo nei confronti della politica e delle istituzioni. Ma è la politica, sono i politici, soprattutto di centrosinistra, ad aver abbandonato il popolo preferendo le caste, i garantiti, i salotti più o meno buoni. Noi abbiamo il dovere, soprattutto sui grandi temi, di disegnare un nuovo scenario per evitare che Vasto continui a essere svenduta pezzo a pezzo, per arrestarne il conclamato declino”.
Quali temi?
“Sicurezza, Ospedale, Tribunale, Rifiuti, Cultura e Turismo, Impresa e Commercio, Agricoltura, Infrastrutture. Le ultime realizzazioni appartengono alle Giunte Prospero e Tagliente. Ma occhio alla sicurezza. Il Pd continua a ripetere che Vasto non è Beirut, eppure i cittadini hanno perso la sicurezza di un tempo e la responsabilità è di una sinistra molle, flaccida, debole verso la criminalità, piccola e grande. Occorre una notevole mobilitazione per salvare il nostro presidio principale, per ottenere un incremento adeguato delle forze dell’ordine in un territorio di frontiera. La tutela del cittadino passa attraverso scelte ferme, dure e coraggiose. E occhio ai giovani, che lasciano Vasto per non tornare più”.
Durante l’ultimo Consiglio comunale c’è chi ha visto una distanza tra Lega, Fi e Fdi. Solo apparenza?
“No, nessuna distanza. In nove, compreso il M5S, abbiamo richiesto il Consiglio sui Rifiuti e in nove abbiamo votato contro la delibera della maggioranza. Poi, per quanto riguarda le proposte, Fi e Fdi hanno preferito appoggiare quella del Consigliere civico, Laudazi, improntata al ricorso alla Commissione d’Inchiesta, alla Corte dei conti, alla carta bollata. Noi abbiamo avanzato l’unica proposta politicamente credibile, dopo aver insistito per il bando europeo: un Tavolo con un Esperto del settore per formulare la migliore forma di gestione possibile, in seguito alla grande confusione creata ad arte dal Pd. Anche il M5S ha avuto la stessa idea e così non abbiamo tardato a unirle e a votarla insieme. Tutto qui. Ma sappiamo bene che Fi e Fdi sono i nostri alleati naturali, con i quali non è peccato avere proposte diverse, mentre l’avversario vero è il Pd, il partito che da dodici anni decreta, con la sua Amministrazione inefficiente, la decadenza di Vasto. Le divisioni del passato l’hanno sempre favorito e fatto vincere, nonostante fosse minoranza in città. Lavoriamo sodo, quotidianamente, perché anche Vasto cambi segno e l’arrivo a vele spiegate della Lega, che già il 4 marzo è stata premiata dagli elettori, va in tale direzione. Sarà la Lega, la Lega della gente, a preparare la vittoria di domani. Lo diciamo senza presunzione ma servendo il cittadino, stando accanto al cittadino, portando dentro l’Istituzione il suo lamento, il suo disagio, la sua rabbia, dopo tanti anni di promesse mai mantenute da parte di una classe dirigente sciagurata che ha migliorato la propria posizione sociale e impoverita quella dei cittadini.”
Qual è l’ambizione di D’Alessandro? Consigliere regionale, Sindaco o che altro?
“Senza ambizioni, ripete l’On. Bellachioma, non si va da nessuna parte ma l’ambizione deve vivere e convivere in un contesto di squadra, senza danneggiare chi milita al tuo fianco, ma dando tutto te stesso per esaltare lo spirito della Lega. Questo è un carro o, se preferisce, un Carroccio da spingere più che da salirci. Però, e lo dico con estrema gioia, è finalmente un Carroccio nazionale, che da Trento a Palermo non parla più di secessione o di ampolla sul Po. L’Italia è una e indivisibile. Ricordo Bossi a Pontida nel 2015 profetizzare a Salvini che il Sud mai e poi mai gli avrebbe dato i voti. Salvini non ha creduto, ha raccolto la sfida e l’ha vinta, ha reso nazionale un partito del Nord, ha saputo interpretare i bisogni degli italiani, ha saputo dare una sola voce a tutte le voci. Quando l’Italia vinse i Mondiali in Spagna, nel 1982, Giorgio Tosatti scrisse che era più bello sentirsi italiani. Be’, anche oggi, con una Lega così forte e così nazionale, è più bello sentirsi italiani. Chi l’avrebbe mai detto fino a qualche anno fa? Perciò è interessante, la politica. Perché può scuotere anime, muovere mondi e riservare sorprese. Ma devono esserci leader intelligenti e capaci. Salvini lo è. E non è solo. Giorgetti lo è. Siri lo è. Zaia lo è. Fedriga lo è. E non sono soli. Lungo lo Stivale, Abruzzo compreso, nuovi leader crescono. E diventeranno consiglieri regionali, sindaci e altro. Ma servendo, consumando suole, facendo politica per la propria terra, per ridare l’Abruzzo agli abruzzesi.”
Alfonso Di Virgilio