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Sushi, carni ed ortofrutta, maxi operazione del Nas in Abruzzo

Sono alcuni dei numeri della maxi operazione portata a termine dal Nas di Pescara, guidati dal maggiore Candelli, in tutto Abruzzo.

I militari hanno eseguito numerosi controlli sulla ristorazione etnica e sulla commercializzazione di prodotti alimentari in attività commerciali gestite da cittadini extracomunitari. L’attenzione è stata posta sui requisiti igienico-sanitari dei locali, delle attrezzature, sulle procedure di bonifica dei prodotti ittici destinati ad essere consumati crudi o praticamente crudi, tipo sushi e sashimi, sulla rintracciabilità dei prodotti alimentari, nonché sulle informazioni obbligatorie al consumatore. I servizi sono stati svolti in collaborazione con i Dipartimenti di Prevenzione delle ASL territorialmente competenti e militari dell’Arma territoriale.

Nelle zone centrali di Pescara, i militari hanno ispezionato un’attività di ristorazione etnica, tipica del medio oriente, nelle more della quale hanno sequestrato sanitariamente circa 50 kg fra prodotti di origine animale e vegetale, per i quali il responsabile non è stato in grado di fornire informazioni utili alla loro rintracciabilità. Sempre in città, è stata sottoposta a controllo una rivendita di ortofrutta, gestita da cittadini africani, nella quale sono state documentate carenze igienico sanitarie e gestionali in tema di autocontrollo aziendale. In un ristorante con cucina tipica nipponica, gestito da cinesi, i carabinieri hanno proceduto al sequestro di circa 30 kg di alimenti vari che, per modalità di preparazione, conservazione e gestione, avrebbero potuto costituire nocumento per la salute pubblica.

In provincia di L’Aquila, i NAS hanno proceduto al controllo di diverse attività di rivendita di prodotti carnei, gestite da cittadini nord-africani. In una di queste sono stati vincolati sanitariamente circa 60 kg di carne sottoposta a trattamento termico in assenza di procedure sulla gestione del rischio. In un ristorante cinese, i militari hanno proceduto al sequestro di circa 300 kg tra sushi e sashimi, pronti per essere serviti, poiché prodotti in assenza di notifica all’Autorità Competente, obbligatoria per i prodotti ittici da consumarsi crudi e privi di informazioni su origine, provenienza e tipologia delle materie prime utilizzate. L’attività è stata interdetta sino alla regolarizzazione.

In Provincia di Teramo, lungo la costa, i carabinieri del NAS hanno ispezionato due ristoranti con cucina tipica giapponese, all’interno dei quali hanno rilevato carenze igieniche, assenza di procedure di autocontrollo aziendale, assenza di informazioni al consumatore in tema di allergeni. I responsabili sono stati segnalati all’Autorità Competente per i successivi provvedimenti prescrittivi.

In Provincia di Chieti, i militari, di concerto con l’Autorità Competente, hanno sospeso l’attività di un ristorante cinese privo dei requisiti igienico sanitari e strutturali, per la presenza, nella cucina e sulle attrezzature, di sporco diffuso, incrostazioni, residui di lavorazioni e unto.

Il valore delle attività e delle attrezzature la cui attività è stata interdetta è stimato in circa 1.000.000 di euro.

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