Parte oggi da Montalfano, la frazione di Cupello dove ha sede uno dei più grandi stoccaggi di gas europei, la carovana “No Hub del Gas”, per contrastare la realizzazione di un gasdotto lungo 111 chilometri che interesserà la regionie Abruzzo per circa 85,4 chilometri e il vicino Molise per circa 25,8 chilometri. Tre percorsi, realizzati a piedi e in bicicletta, toccheranno i centri interessati da vari progetti estrattivi di trasporto e stoccaggio degli idrocarburi e convergeranno su Sulmona dove il 21 aprile si terrà la manifestazione finale.
Tantissimi i seminari che verranno organizzati sui danni di trivelle, gasdotti e pozzi e le alternative necessarie, dal risparmio all’efficienza energetica passando per il risanamento del territorio, tra cui quello in programma oggi pomeriggio alle 16.30 a Scerni nella sala convegni del Comune dove si tratterà il tema del gasdotto Larino – Chieti.
Interviene Augusto De Sanctis del coordinamento No Hub del Gas Abruzzo. Al centro dell’incontro il progetto del gasdotto Larino-Chieti che prevede un’opera lunga 111 chilometri con un allacciamento all’area stoccaggio di Cupello, autorizzata e in esercizio, e l’altro all’eventuale area di stoccaggio Sinarca, per una lunghezza complessiva di 3,2 chilometri, nei comuni di Guglionesi, Montecilfone, Montenero di Bisaccia, Palata.
“L’obiettivo è trasformare il Bel Paese in una piattaforma logistica per l’estrazione e il passaggio di idrocarburi verso il nord Europaa totale beneficio del cosiddetto Hub”, dicono dal Coordinamento, “riassumendo si può dire: a loro i benefici a noi i rischi. Un disegno folle se si tiene conto che l’Italia è uno dei paesi al mondo con maggiori rischi ambientali, da quello sismico a quello idrogeologico,oltre ad essere caratterizzato da un enorme patrimonio ambientale, paesaggistico e naturalistico, da un’alta densità di abitanti e da una miriade di beni culturali”.
Anna Bontempo (Il Centro)