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Caduta mortale nel cantiere, tre assoluzioni nella ditta

L’accusa era grave : omicidio colposo di un operaio in un cantiere. La vicenda drammatica , ma si è conclusa in modo positivo per gli imputati finiti davanti al giudice monocratico Italo Radoccia . I responsabili del cantiere sono stati tutti assolti con la formula” il fatto non sussiste”.

L’incidente avvenne dieci anni fa, a giugno 2008 in un cantiere dell’impresa Cosvim in località Cono a mare. Antonio Monaco , operaio cinquantenne , mentre di buon mattino stava lavorando in un solaio , cadde accidentalmente dal terzo piano del fabbricato. Un volo terribile . L’operaio venne trasportato d’urgenza a Pescara , ma non bastò per salvargli la vita. Sulla tragedia venne aperto un fascicolo. Al termine delle indagini furono rinviati a giudizio il legale rappresentante della Cosvim, Michele Lapadula, il direttore dei lavori, l’ingegnere Egidio Inglese e l’architetto Laura D’Alessandro.

Ieri a difenderli in aula c’erano gli avvocati Alessandra Cappa e Angela Pennetta. La parte civile era rappresentata dall’avvocato Ciliberti. La difesa ha ripetuto quanto più volte sostenuto nel lungo processo avviato dal giudice Gianni Falcione, morto dopo una malattia incurabile nel 2014 e poi passato in mano al collega Italo Radoccia. In sostanza la vittima quella mattina non avrebbe dovuto trovarsi nel solaio dal quale era caduto. I ponteggi sistemati all’esterno del cantiere hanno confermato che l’impresa aveva deciso di lavorare in un’altra area distante dal solaio. L’operaio probabilmente quel giorno in attesa del capocantiere raggiunse il solaio per terminare qualcosa che aveva avviato ma a cui non era stato demandato. Nessuna delle persone finite a giudizio sapeva che Monaco si trovasse nel solaio. Una disgrazia dunque imprevista e imprevedibile . Un fatto che sebbene molto doloroso, non ha responsabili. Per meglio conoscere le motivazioni che hanno portato alla sentenza di assoluzione occorre attendere che le stesse vengano depositate . Per gli imputati la sentenza mette fine ad un incubo durato dieci anni. Una storia tristissima con un epilogo che tutti avrebbero voluto evitare. Per la società Cosvim è la seconda vittoria giudiziaria in un mese. Qualche settimana fa è caduta l’accusa di abuso edilizio fatta ai responsabili nel 2012. Ieri si è chiusa un’altra dolorosa vicenda .

Paola Calvano (il centro)

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