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Balneatore assolto in appello: non commise abusi edilizi

Assolto per non aver commesso il fatto. Dopo anni per il titolare dello stabilimento balneare “La lucciola”, F.L. , 69 anni ,è finito un incubo. L’operatore trascinato in giudizio dal Comune che lo accusava di abusi edilizi, è stato assolto dai giudici della Corte d’appello dell’Aquila. ” A parlare sono stati i documenti e le date che hanno dimostrato che il nostro cliente non aveva realizzato nulla di sua iniziativa”, dicono i difensori soddisfatti , Giovanni e Antonello Cerella.
” Tutte le opere contestate vennero realizzate dai precedenti gestori”. La storia cominciò  nel maggio del 2014. Dopo un sopralluogo effettuato dagli agenti della polizia municipale e da tecnici comunali vennero rilevate e contestate irregolarità nella realizzazione di alcune opere edilizie , l’assenza di permesso di costruire e la mancanza del nullaosta paesaggistico dell’agenzia delle dogane delle ferrovie. Il Comune di Vasto, in persona del dirigente del settore urbanistica, ordinò il ripristino delle opere indicate nel capo d’imputazione e dello stato dei luoghi.
Seguì il provvedimento del gip del Tribunale di Vasto che disponeva il sequestro preventivo delle opere edilizie abusive.
La difesa ottenne poi un parziale dissequestro per consentire comunque l’utilizzo da parte dei titolari del lido di parte del locale per espletare l’attività nel periodo estivo.
In primo grado il Tribunale di Vasto diede ragione al Comune e condannò il titolare della concessione a 3 mesi di arresto ed 5000 euro di multa, ritenendolo l’autore materiale delle opere e delle procedure contestate.
In calce alla sentenza il Tribunale ordinò la demolizione delle opere abusive sequestrate e condannò l’imputato al risarcimento del danno in favore del Comune che si era costituito parte civile.
L’operatore non si è arreso ed ha presentato un ricorso alla corte d’appello. I giudici aquilani lunedi hanno ribaltato la sentenza del Tribunale di Vasto accogliendo in pieno la tesi sostenuta dalla difesa, secondo la quale a porre in essere gli abusi non era stata la nuova proprietà acquisita nel 2012 ma le precedenti gestioni dagli anni ’60 in poi.
F.L. è stato quindi assolto per non aver commesso il fatto. La futura stagione balneare
comincerà quindi sotto migliori auspici. Resta l’amarezza per aver subito un processo al posto di altri.
Paola Calvano (il centro)
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