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Violenza di genere: un sommerso che spaventa

È partito dall’Itset “Palizzi”, unico istituto scelto per la provincia di Chieti, il ciclo di cinque incontri per gli studenti delle superiori sulla violenza di genere promossi dal quotidiano abruzzese Il Centro con il Miur e Conad Adriatico. “Voi ragazzi dovete apprezzare lo sforzo fatto dalle istituzioni per portare temi importanti come quello della violenza di genere nelle scuole. Dal 2015 ad oggi registriamo in media in Procura l’apertura di 110 fascicoli l’anno su episodi di violenza. Il dato non è però reale, c’è ancora paura a denunciare e far uscire allo scoperto quello che avviene all’interno delle mura domestiche. Ci sono ancora remore di natura culturale e morale da abbattere” denuncia Giampiero Di Florio, procuratore capo di Vasto. “Quando ci si rivolge alla polizia o all’autorità giudiziaria, a volte è già troppo tardi. Il sommerso purtroppo ha dimensioni che superano il denunciato. La cultura del rispetto delle differenze di genere va costruita già a scuola, nella quotidianità” sottolinea Fabio Capaldo, dirigente del Commissariato.

“La violenza di genere non è un’emergenza. È un fenomeno da sempre sommerso che purtroppo solo ora e anche con difficoltà sta emergendo. Il 100% dei casi che ci arrivano sono di violenza domestica o legati comunque a relazioni sentimentali” conferma Licia Zulli del centro antiviolenza Donna Attiva.

“Il ciclo di incontri nelle scuole superiori èuna delle iniziative più importanti che stiamo promuovendo come testata. La violenza di genere è un tema che un giornale come Il Centro che rappresenta una istituzione per gli abruzzesi, non poteva trascurare. Prevenzione e informazione impattano sul territorio” dice Alberto De Leonardis, presidente del Consiglio di amministrazione del Centro.

Mondo della scuola e dell’informazione devono viaggiare insieme” sostiene Rossano Orlando, responsabile della redazione Chieti e provincia del Centro e moderatore dell’incontro.

“La violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci. Conad è una azienda femminile. Sentiamo queste problematiche. La grandezza di una azienda non sta solo nel fatturato, ma negli asset che non si misurano e non si vedono, come la presenza sul territorio” sottolinea Antonio Di Ferdinando, amministratore delegato di Conad Adriatico.

“Anche l’amore ha dei limiti pure se per natura è infinito. Il senso e il messaggio di momenti come questo non si possono sintetizzare in poche parole. In occasione dell’8 marzo, però, agli studenti del Palizzi è stata data una grande opportunità di riflessione e sensibilizzazione su tematiche che non sono avulse, purtroppo, dalla nostra realtà e quotidianità. Bisogna avere la consapevolezza che l’amore non è criminale, se c’è violenza non è amore. L’uomo è fatto per l’infinito ma è un essere finito, perciò non può pensare di possedere l’altro. L’incontro con l’altro da sé  è un’occasione per andare al fondo della domanda sulla propria identità e per costruire una nuova civiltà” conclude il dirigente scolastico Nicoletta Del Re.

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