E’ da giorni sotto il porticato del Municipio di Vasto con i suoi tazebao per protestare contro l’amministrazione comunale che non avrebbe risposto alla sua richiesta di organizzare la festa del papà e della famiglia. E’ determinato ad andare avanti ad oltranza Antonio Borromeo, presidente dell’associazione Papi Gump.
“Sto facendo quello che ritengo vada fatto, cioè far valere i miei diritti e quelli di tanti bambini e di tante famiglie, così come faccio da anni”, spiega Borromeo, “non è più una questione di festa o non festa, concessa o non concessa. Qui la questione è che mi è stato negato un diritto senza darmi uno straccio di motivo, messo nero su bianco, cosi come la legge recita. Mai e dico mai, ovunque sono stato, mi hanno negato udienza o una risposta alle mie domande. E parlo di 350 comuni italiani, di alte cariche dello Stato, italiane e europee, da onorevoli, europarlamentari, sindaci e assessori, vescovi, e cardinali. E tutto questo non perché sono io ma, perché, siamo in uno stato di diritto, regolato da leggi. Leggi che tutti sono tenuti a rispettare”, conclude il presidente del sodalizio, al quale arriva la solidarietà dei consiglieri del centrodestra.
“Sono diversi giorni che il signor Borromeo manifesta silenziosamente e democraticamente sotto il Comune”, dicono Davide D’Alessandro, Alessandro D’Elisa, Guido Giangiacomo, Edmondo Laudazi, Francesco Prospero e Vincenzo Suriani, “. come amministratori e come cittadini esprimiamo a lui la nostra massima solidarietà, visto che la sua unica “colpa” è stata quella di voler organizzare a Vasto, udite udite, la festa del papà. Non uno di quei “grandi eventi” che tanto piacciono all’assessore Carlo Della Penna e al segretario del sindaco, Angelo Pollutri, ma una semplice festa del papà. Un evento piccolo, tradizionale, che avrebbe interessato tanti genitori e tanti figli di Vasto”.
Anna Bontempo (Il Centro)