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Botte e insulti alla compagna, inizia il processo

Maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e insulti davanti ai figli. Comincia oggi davanti al giudice Fabrizio Pasquale il processo a Giacomo Sarri, 47 anni di origini pugliesi, residente a Vasto. L’uomo finì in manette nel luglio scorso  per aver picchiato selvaggiamente e insultato  davanti ai figli minori,la compagna. Un inferno quello vissuto a lungo dalla donna e finito al pronto soccorso del San Pio con una frattura al braccio e diversi ematomi su volto, mani, testa e torace. Ed è stato proprio il ricovero al San Pio a dare una svolta alla delicata attività investigativa, seguita dai carabinieri sul menage della coppia. I risultati hanno portato  all’arresto di Giacomo Sarra.
A difendere l’imputato oggi sono gli avvocati, Walter Pracilio e Raffaele Giacomucci. La vicenda è una triste storia di violenza fra le mura domestiche. L’ultima aggressione è avvenuta il 30 giugno 2017. I.C. , la compagna si è presentata al pronto soccorso  con vistose lesioni su tutto il corpo ed ha chiesto aiuto agli operatori. I medici hanno subito compreso la natura di quelle ferite ed hanno richiesto l’intervento dei carabinieri. Troppo evidenti i segni di un violento pestaggio. Raggiunto il San Pio, i carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Vasto sono rimasti senza parole davanti a quel corpo e a quel viso martoriato.
Nel capo di imputazione è riportato il referto : trauma cranio facciale,ematomi, trauma ad una mano, contusioni alla spalla e all’omero, un tappeto di ferite e un grave stato ansioso. La donna aveva vistose ecchimosi sul volto, su entrambi le mani, sul torace e sulla testa e la frattura di un braccio. La poveretta era terrorizzata, tremava.
Attivate, con grande discrezione le indagini estese al contesto sociale in cui la donna viveva con Sarra e con i cinque figli, tutti minorenni, ne è venuto fuori un inquietante quadro di maltrattamenti e vessazioni che l’uomo, a detta dell’accusa, avrebbe inflitto alla compagna per lungo tempo, tanto da aver provocato nella poveretta un continuo stato di terrore e prostrazione. I carabinieri hanno anche accertato che Sarra dava spesso in escandescenze, e si sfogava provocando danni anche ad alcuni esercizi pubblici vicini alla sua abitazione.
La ricostruzione del drammatico menage è stata fatta in un’ampia informativa presentata alla Procura della Repubblica di Vasto. Il procuratore capo, Giampiero Di Florio, condividendo i risultati delle indagini, ha richiesto con urgenza ed ottenuto dal giudice per le indagini preliminari la misura cautelare più severa, quella in carcere. L’indagato venne accopagnato  nella casa circondariale di Teramo.
Paola calvano (il centro)
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