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“Lavoriamo per fare futuro, non per fare passato”

“Ci candidiamo per fare futuro, non per fare passato. Per fare speranza non per fare odio. Per risolvere i problemi non per alimentare il rancore. Questa è la differenza tra noi e gli altri. È su questa partita politica, importante e rilevante, che si giocano i destini dei nostri bambini, del nostro paese e delle nostre comunità”. Ha iniziato così ieri sera Silvio Paolucci l’Assessore regionale alla Sanità all’incontro che si è svolto alla Gulliver Center che aveva come tema la Sanità nel Vastese.

Presenti il Sindaco di Vasto Francesco Menna, i candidati alle prossime politiche Camillo D’Alessandro, Marusca Miscia, Roberta Marulli e Cristiana Canosa, nonché il segretario regionale Marco Rapino, quello  provinciale Gianni Cordisco e il Coordinatore di Zona del Pd Gennaro Luciano.

Di fronte ad una sala gremita ha poi parlato di Sanità, argomento dibattuto e fortemente attaccato nell’ultimo periodo e lo ha fatto partendo dal Bilancio.

“In 36 mesi di governo regionale abbiamo fatto cose che in 36 anni quelli che c’erano prima e che sono gli stessi che oggi si candidano di nuovo non hanno mai fatto. E’ ora di iniziare a dire le verità perchè noi e solo noi possiamo farlo e lo facciamo con le carte alla mano”.

Ha parlato del disavanzo di 770milioni di euro lasciato dal precedente governo regionale, dei 290milioni di euro restituiti alla Sanità “per colpa –come ha affermato Paolucci- delle “distrazioni” del passato. Quelle stesse “distrazioni” che hanno portato l’Abruzzo ad essere dichiarata Regione “canaglia” perché coma una canaglia prendeva i soldi per i diritti dei malati e li utilizzava per il turismo. Questo è accaduto negli “straordinari” anni di Tagliente. Queste sono le verità che nessuno può cancellare e che vanno dette. E oggi però queste stesse persone intendono anche dare lezioni”.

Dure e decise le sue parole per rispondere ai numerosi attacchi verso l’operato del Governo Regionale. Non ha risparmiato nessuno Silvio Paolucci compresa Tiziana Magnacca candidata alla Camera dei Deputati.

“La Sindaca di San Salvo che oggi è seduta accanto a Tagliente e che tanto parla e s-sparla, si ritrova la medicalizzata H24 e non sa neanche come e senza mai averla neanche chiesta. Oggi però parla di Sanità e lo fa candidandosi con Forza Italia, con quello stesso partito che per la Sanità non solo non ha fatto nulla, ma l’ha anche distrutta. È bene che si sappia chiaramente che Tiziana Magnacca oggi non è si candidata con il “suo civismo” che prende tutto e tutti. Lei è candidata con Forza Italia. Lei è di destra. Su questo non c’è alcun dubbio”.

Entrando poi nel merito delle cose fatte in Sanità ha parlato dei vari iter per l’uscita dal commissariamento, per i nuovi ospedali, per la sala emodinamica (spiegandoli uno ad uno) sottolineando però innanzitutto qual era il principale problema che si era posto 36 mesi fa: quello di garantire una rete di emergenza-urgenza.

“Salvare la vita delle persone era la mia priorità. Oggi Castiglione Messer Marino, Torrebruna, San Salvo, hanno il 118 medicalizzato h24, il San Pio ha la Stroke Unit e altro che già ripetutamente è stato detto. Questi sono fatti che Tagliente, che di legislature ne ha fatte talmente tante che se ne è perso addirittura il numero, non ha fatto. Se oggi i nuovi ospedali si faranno -ha continuato Paolucci- è solo grazie al nostro lavoro perchè è bene che si sappia che la legislatura di Tagliente, di Chiodiper i nuovi ospedali non hanno lasciato neanche un euro. Il lavoro fatto, da noi e non da loro, non va offeso, loro non hanno nessun diritto di parlare”.

L’Assessore Paolucci ha infine parlato della doppia Tac, dell’accordo di confine con il Molise, dei 525 posti di residenzialità per anziani, del riconoscimento di ruoli dirigenziali e di autonomia per il “comparto”,  illustrando brevemente e sommariamente come si è usciti dal commissariamento. “Durante la legislatura Tagliente, sulla prevenzione dei tumori ilm punteggio sulle qualità assistenziali era “zero”. Oggi abbiamo 9. Noi queste cose le possiamo raccontare. Loro no. È questo –ha concluso Paolucci- il nostro modo di dare risposte, non quello loro di ingigantire solo la rabbia”.

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