“A Vasto l’addizionale Irpef è al livello massimo dello 0,8% ed è uguale per tutti. Proprio come con la flat tax, ricchi e poveri pagano la stessa aliquota ed inoltre non è previsto alcun limite di esenzione, come invece fatto dalla maggior parte dei Comuni italiani”.
Il gruppo consiliare del Movimento 5 stelle torna a puntare l’indice contro l’amministrazione comunale, accusandola di non ave mai voluto tener conto delle sue proposte.
“Per due anni abbiamo presentato emendamenti al bilancio per introdurre la progressività delle aliquote o almeno un limite di esenzione dall’addizionale Irpef, limite di reddito che la maggior parte dei Comuni ha posto tra i 9mila ed i 10mila euro”, ricordano Dina Carinci e Marco Gallo, “l’attuale maggioranza ha sempre bocciato i nostri emendamenti con motivazioni inaccettabili. In particolare il consigliere Luciano Lapenna ha avuto modo di dichiarare in consiglio che il Comune deve aiutare chi non ha lavoro e non chi lavora. Il M5S è d’accordo nell’aiutare chi non lavora, ed infatti propone il reddito di cittadinanza ma, a differenza di Lapenna, ritiene che l’aiuto debba provenire dai redditi medio-alti e non già da chi lavora e, casomai sottopagato, non riesce ad arrivare a fine mese. E’ assolutamente ridicolo pensare che chi ha un reddito lordo di 700-800 euro al mese debba versare un contributo per la spesa sociale”, incalzano i due pentastellati, “ed è incredibile che da parte di un’amministrazione di centrosinistra non vengano accolte istanze mirate ad una più equa ripartizione delle risorse, a vantaggio dei redditi più bassi. Il nostro dubbio è che questa amministrazione mantenga sempre posizioni di pregiudizio verso le proposte provenienti dalle opposizioni, anche quando tali proposte sono di semplice buonsenso e magari coerenti con la linea politica del Pd e con quanto fatto in tanti altri comuni da amministrazioni di centrosinistra”.
Anna Bontempo (Il Centro)
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