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Furgoni e pale eoliche rilanciano il porto di Vasto

Venerdi 2 febbraio. Centinaia di furgoni Ducato attendono di essere imbarcati per i Paesi dell’Est e la Turchia. Un’altro mercantile ha appena scaricato decine di pali per l’energia eolica. Anche il passante più distratto nota il ritrovato dinamiso del bacino. Punta Penna ha ripreso a lavorare con grandi ritmi. Se come confermato dal comandante del Circomare due settimane fa il 2017 è stato un anno record per il porto di Vasto con un movimento merci di 580.000 tonnellate, il 2018 promette ancora meglio.E allora perchè non dedicare a questo bacino più attenzione? Perchè non si hanno più notizie del dragaggio?”, chiedono industriali e sindacati.

I DATI DELL’AUTORITA’ MARITTIMA. Il 2017 è stato un anno molto prolifico per il porto di Vasto e ha fornito dei numeri estremamente positivi, i migliori da 10 anni a questa parte. Sono state movimentate ben 576.814 tonnellate di merci (449.794 sbarcate e 127.020 imbarcate) con un trend positivo rispetto agli anni passati del 12% rispetto al 2016 e 25% rispetto al 2015. Il numero di accosti è cresciuto essendo giunte in porto ben 144 unità mercantili contro le 133 del 2015 e le 142 del 2016 per un tonnellaggio complessivo di 1.194.558 tsl. Alle merci già trattate in porto negli anni passati si sono aggiunti traffici di grano con l’Est e Ovest Europa,la componentistica delle pale eoliche e di prodotti grezzi misti: bentonite e urea.

FONDALI. Nel 2015 la Regione pubblicò il bando per l’escavazione dei fondali finanziato con 1 milione 870 mila euro. Il bando prevedeva anche l’immersione dei sedimenti prelevati in mare in un’area autorizzata. I fondali sarebbero dovuti tornare al termine dei lavori a 7 metri di profondità.“Che fine ha fatto il dragaggio? A che punto è l’allungamento della diga foranea”, chiede l’industriale Remo Salvatorelli. Gli indutriali hanno anche realizzato un manifesto con l’immagine del porto che vorrebbero. “L’arrivo della ferrovia e il dragaggio dei fondali sono due tasselli di uno stesso mosaico necessari per lo sviluppo del porto contestualmente al rilancio economico della città”, ricorda l’industriale. ” Dragando i fondali, molti carichi che ora partono dal Tirreno potrebbero tornare in bruzzo”, conferma Primiano Biscotti segretario provinciale della Cisl.

IL SINDACO. “Sono il primo credere nelle potenzialità del porto. La realizzazione dell’ultimo miglio ferroviario, fortemente voluta dalla Regione “ è un primo passo verso l’ attuazione del Piano Regolatore Portuale che è stato approvato”, dice Francesco Menna.Il 2018 porterà il dragaggio del bacino ,la consegna dei box pesca e delle colonnine acqua/elettricità da parte della Regione e la risistemazione degli arredi portuali (parabordi, bitte e impianto antincendio). Nel progetto delle connessioni marittime verso Spagna e Croazia attraverso il “ponte di terra” che collegherà le regioni Abruzzo e Lazio per incrementare i traffici commerciali e turistici , Punta Penna avrà un ruolo di tutto rispetto”, ha ribadito Menna.

Punta Penna fa parte delle aree Zes, zona economica speciale inserita nell’area che racchiude tre regioni, Marche, Abruzzo e Molise.I porti di Pescara, Ortona e Vasto sono stati inseriti ciascuno con specificità diverse. Punta Penna grazie ai 46ila metri quadri di banchine e ai fondli avrà un ruolo determinante per i traffici commerciali e imballaggi. Nel frattempo sono stati eseguiti importanti lavori di ammodernaento ed è previsto il miglioraento della security portuale, oltre al dragaggio dell’avamporto e all’organizzazione della banchina di Levante che ospita le navi mercantili.

Paola Calvano (Il Centro).

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