Il fuoco distrugge la Lancia Y di una operaia che abita in via Liquirizia. 20 gennaio 2018, la storia si ripete e questa volta il fuoco distrugge due vetture e raggiunge anche il palazzo davanti al quale le due auto sono in sosta. Eppure via Liquerizia, la strada dello stadio e della caserma dei carabinieri non ha telecamere.
Altri obiettivi accesi nelle strade vicine non hanno ripreso l’incendiario in fuga. I carabinieri hanno provato a riannodare i fili della vicenda, partendo da alcune testimonianze più o meno dirette. Gli investigatori stanno verificando se nella zona sia stato acquistato liquido infiammabile. Le indagini, a ogni modo, proseguono nel più stretto riserbo.. Sull’origine dolosa i dubbi sono ben pochi. I cittadini chiedono telecamere nei punti più a rischio del paese.
” Via Liqierizia è stata teatro di diversi fatti di cronaca. La stessa presenza di uno stadio dovrebbe suggerire alle autorità preposte una aggiore vigilanza”, dicono i residenti.
L’Audi auto presa di mira sabato notte è di una coppia pare di origine rumena. Gli investigatori indagano nella sfera privata, ma nessuna ipotesi è esclusa. Incendiare è ormai diventato il modo più veloce e sicuro per risolvere liti e vendicare torti subiti. Ai cittadini poco importa la natura del gesto, sono comunque preoccupati dal moltiplicarsi di roghi. Strategie per punire importate dalla Campania e dalla Calabria. Il vizio di incendiare per vendetta venne importato nel Vastese negli anni 90. Un numero preoccupante di auto sta andando a fuoco da anni.
Paola Calvano (il centro)