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Vasto, gli sms sui filmati confermano le accuse

GIANNI MENNA

Rischia grosso il quarantenne di Vasto che la scorsa estate ha filmato le effusioni amorose ricevute da una coetanea durante un loro incontro e poi ha inviato le immagini agli amici. Ieri l’uomo è comparso davanti al giudice Rosanna Buri. La vicenda che lo ha trascinato in giudizio è stata rivissuta in aula.

Le immagini incriminate non ci sono più.

“In compenso ci sono i messaggi inviati dal quarantenne su wathsupp che raccontano e confermano l’accusa”, dice l’avvocato Gianni Menna (IN FOTO) che rappresenta la vittima.

La mia cliente si è costituita parte civile decisa ad avere giustizia”, fa sapere Menna.

La vicenda, che ha suscitato grande scalpore in città tornerà in aula il 9 febbraio. Il comportamento dell’ imputato è stato condannato all’unanimità dall’opinione pubblica ma quel che è peggio c’è una sentenza della Cassazione che stabilisce che “...rivelare particolari intimi è reato , ancora peggio filmare i rapporti a insaputa del partner”.

Per la Cassazione è una «lesione della dignità».

Anche gli sms per i giudici della Suprema Corte sono «lesivi della dignità oltre che del decoro e dell’onore della persona offesa». Figurarsi la ripresa di un rapporto intimo.

Il quarantenne rischia una condanna da 6 mesi a 4 anni di reclusione per ” Interferenze illecite nella vita privata”.

I nomi dei protagonisti della vicenda vengono omessi per tutelare la vittima.

La mia cliente si fidava ciecamente di quell’uomo. Ad avvisarla dei filmati è stato un amico comune. Lui messo alle strette ha cancellato il filmato ma poi si è autoccusato con i messaggi”, dice l’avvocato Menna.

Attraverso la ricostruzione telematica delle annotazioni dell’imputato il Tribunale cercherà di stabilire la sua responsabilità. La pubblica accusa è rappresentata dal procuratore onorario Torraco.

“E’ una vicenda delicatissima ed è stata la stessa Procura, dopo accurate indagini a decidere di citare in giudizio il presunto responsabile di un gesto indiscutibilmente vigliacco e gravemente lesivo della onorabilità della donna”, ribadisce l’avvocato Gianni Menna. “E’ inutile rimarcare che la mia cliente intende essere risarcita del danno di immagine e del trauma interiore. Un trauma che, inevitabilmente peserà sulla sua futura vita sentimentale. Come ho già detto questa storia racconta purtroppo la superficilità con la quale, attualmente, vengono vissuti e considerati i rapporti, sia sociali che più intimi. Spesso ci si dimentica del male che si può provocre ad una persona”, dice l’avvocato Gianni Menna che il prossimo 9 febbraio lotterà per ottenere giustizia per la sua cliente .

Paola Calvano ( Il Centro)

 

 

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