Nel museo archeologico di Vasto vi è una lapide dedicata ad Ercole. Già anni fa si è avuta una divergenza di giudizio degli esperti del ramo, riguardo all’appartenenza territoriale del manufatto. Ieri il social “Noi Vastesi” ha riportato all’interno delle pagine un articolo che varrà solo a rinfocolare vecchie diatribe. Inizia press’a poco così:”Don Cirillo Piovesan nel suo libro”Storia di San Salvo” erroneamente scrisse che nella Selva del Trigno in contrada Bufalara, già tenimento di San Salvo, nel 1740 fu portato alla luce una lapide di altare dedicata a Ercole che per molto tempo fu conservato nel museo di Vasto. Lo storico Luigi Marchesani nella sua “Storia di Vasto” non aveva mai parlato di contrada Bufalara. Scrisse che in contrada Selva Rotonda, oggi Selvotta verso il fiume Trigno accanto ai ruderi di un’antica fabbrica, la lapide fu sollevata dall’aratro nel 1740. Domenico Priori scrisse che fra i suoi templi viene particolarmente quello in contrada Selvotta nelle vicinanze di Vasto verso il Trigno”. Confrontando le tre tesi, Don Cirillo Piovesan definisce con maggior precisione il sito dello scavo. I due illustri personaggi Luigi Marchesani e Domenico Priori scrivono di una certa zona Selvotta vicino al fiume Trigno. La Selvotta, invece, è molto distante dal letto del fiume Trigno. Il fiume Trigno segna gran parte del confine con San Salvo. A quel punto il giudizio di don Cirillo è più affine. Nicola Palmieri grande appassionato di archeologia è intervenuto a proposito per fugare ogni dubbio circa la scoperta della lapide di Ercole. Ha scritto:” Grande importanza ha la dedica ad Ercole, su lastra, rinvenuta non molto distante dal fiume Trigno (già menzionata da Plinio il Vecchio in epoca romana. La scoperta, poi, di una statuetta di bronzo raffigurante Ercole (Dio dei popoli e simbolo della forza) rinvenuta sul colle Battista in contrada Bufalara (non molto distante dal fiume Trigno) lascia supporre che in epoca romana vi fosse un santuario dedicato a Ercole”. Bisogna dire che in epoca romana la contrada Bufalara apparteneva al territorio di San Salvo.
Il cenacolo di San Salvo
Michele Molino
