I sindaci di Vasto e Lanciano, Francesco Menna e Mario Pupillo cercano soluzioni e un accordo che eviti la soppressione dei due Tribunali. Intanto con l’approssimarsi della fine dell’anno, il bilancio racconta ancora che il Tribunale di Vasto amministra un territorio che più degli altri è soggetto alle infiltrazioni dalle regioni vicine.
Tanti i fenomeni di criminalità organizzata di matrice pugliese e campana, ma non solo. Nel settore dei processi civili è stato registrato un aumento del 6,5% dei contenziosi ordinari. Il dato è confermato dal presidente Bruno Giangiacomo. Tantissime le cause di lavoro , molte anche le vicissitudini familiari, contenziosi delicati che richiedono maggiore attenzione.
Uno dei reati maggiormente trattati è stato lo stalking, anche per il maggiore ricorso alla giustizia da parte delle donne in potenziale pericolo. Cresciuti in maniera considerevole quelli che vengono definiti “delitti contro il patrimonio”. In particolare furti in appartamento e scippi. Nel settore penale i reati giudicati dal Tribunale collegiale, sono addirittura aumentati del 30%, sinonimo di un accrescimento dei reati più rilevanti.
«Alla quantità dei processi in calo coincide un aumento della loro qualità», ha rimarcato il presidente Giangiacomo. Ai processi per associazione a delinquere di stampo camorristico si sono aggiunti nel 2017 altri procedimenti riguardanti indagini condotte dalla Direzione distrettuale antimafia dell’Aquila . Molti i reati relativi a materia edilizia e tributaria . La criminalità a Vasto ha impegnato pesantemente i magistrati. Nel 2018 c’è un elenco lunghissimo di cause penali in programma. Il 2017 si è concluso con il maxi processo Histonium arrivato dopo 10 anni al capolinea.
Paola Calvano (il centro)
