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“Ex Carichieti, non va punita solo la banca”

giovanni cerella
Obbligazioni subordinate Carichieti. L’avvocato Giovanni Cerella a nome di una pensionata convinta a investire 500mila euro su obbligazioni divenute carta straccia chiede che oltre alla responsabilità dell’istituto di credito venga individuato e punito chi fisicamente è venuto ripetutamente nel Vastese  per tratte in errore la sua cliente che da tre anni chiede giustizia.
Quando tre anni fa scoppiò il caso la Procura vastese  chiese subito  l’intervento della guardia di finanza. La vicenda poi passò alla Procura teatina che ha raggruppato tutti gli esposti. Qualcuno dei truffati è stato in parte risarcito. Altri, come la pensionata di San Salvo aspettano giustizia. La donna è disperata.
Come lei altri 728 clienti Carichieti che hanno scoperto di essere rimasti senza risparmi per colpa delle obbligazioni subordinate, capitale di rischio azzerato con la fine della vecchia banca.
«Il punto è proprio questo. Non solo nessuno ha palesato il rischio. La mia cliente è stata avvicinata più volte da un incaricato che l’ha convinta ad investire tutti i suoi risparmi sulle obbligazioni », rimarca Cerella. «E’ evidente l’induzione all’errore».
Tutte le inchieste sono state  riunite a Chieti, perchè sede legale dell’istituto di credito.
«La truffa alla mia cliente è avvenuta a Vasto ed è qui che deve avere giustizia», insiste  però l’avvocato Cerella. ” Chi è stato così abile a convincere la mia cliente non può uscire a testa alta da questa storia come se non avesse fatto nulla. A Vasto avevo spiegato la delicata vicenda al procuratore capo Giampiero Di Florio. Ora torno a chiedere giustizia ai magistrati teatini”.
Oltre alla vedova, nel Vastese ci sono un insegnante in pensione e un imprenditore che hanno visto andare in fumo, sia gli interessi che il capitale. La guardia di finanza attraverso i documenti ha verificato chi, sfruttando la fiducia dei clienti ha fatto perdere loro tutto quello che avevano.
«Le vittime hanno subìto un gravissimo trauma psicologico. E’ terribile fare sacrifici per una vita e poi ritrovarsi con 1.500 euro. Combatterò affinchè chi  ha truffato la mia cliente paghi», afferma ancora Cerella che qualche mese fa ha richiesto anche la consulenza del professore Vecchione di Campobasso per dimostrare il danno psicologico patito dalla sua cliente.
Paola Calvano (il centro)
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