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Hanno abusato dei permessi: licenziate

Prima le contestazioni d’addebito, poi i licenziamenti. Pugno di ferro dell’Istituto di Riabilitazione San Francesco D’Assisi sui permessi della legge 104 attribuiti ai dipendenti che si occupano dell’assistenza ai familiari con disabilità. La struttura sanitaria ha licenziato due lavoratrici – una infermiera professionale e una operatrice socio-assistenziale – che, ad avviso della Direzione, avrebbero utilizzato in maniera impropria i permessi (tre al mese), svolgendo attività estranee a quelle previste dalla normativa. Per altre due dipendenti sono scattati invece solo i provvedimenti disciplinari consistenti nella sospensione dal servizio per una durata minima di cinque giorni. Entrambi i licenziamenti sono stati impugnati dalle operatrici davanti al giudice del lavoro, sia avvalendosi dell’assistenza del sindacato, sia tramite il proprio legale di fiducia.

Tutti i casi sono stati documentati dagli investigatori privati ingaggiati dalla Fondazione Mileno e messi alle calcagna delle dipendenti per verificare se chi è  beneficiario dei permessi non ne faccia un uso strumentale o un vero e proprio abuso, utilizzando la giornata non per assistere il proprio congiunto, ma per scopi estranei a quelli previsti dalla legge.

Dai controlli effettuati dagli 007 sguinzagliati dalla struttura riabilitativa,  in un arco temporale che va da luglio ad agosto, sarebbero emerse irregolarità a carico delle dipendenti che sono state dapprima raggiunte dalle lettere di contestazioni d’addebito ( a cui le stesse hanno controdedotto  dando la loro versione dei fatti) e poi licenziate. Tutti i loro spostamenti sono stati documentati dagli investigatori privati che hanno consegnato un report alla direzione del San Francesco.

Ora spetta al giudice del lavoro stabilire se i licenziamenti disposti dalla struttura privata sono legittimi. O se, al contrario, si tratta di provvedimenti eccessivi e sproporzionati. Certo è che la notizia dei licenziamenti sta creando non poche fibrillazioni all’interno del Centro di riabilitazione di Vasto Marina.

Per la Uil, che nei giorni scorsi era intervenuta in difesa di una lavoratrice a cui era stata inflitta la sanzione di cinque giorni di sospensione, bisogna valutare caso per caso, facendo le dovute distinzioni. Sui benefici della legge 104 ci sono state, nel tempo, evoluzioni ed interpretazioni.

Sulla materia si è espressa anche la Corte di Cassazione che con una recente sentenza ha dato il via libera al licenziamento nel caso in cui il dipendente  chiede di usufruire delle tre giornate mensili per l’assistenza al parente in grave stato di disabilità, ma che in realtà utilizza i permessi per scopi personali o per non andare a lavorare.

                      Anna Bontempo (Il Centro)

 

 

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