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Edmondo Laudazi: ecco come rilancio Punta Penna

Laudazi_Edmondo

Coniugare la salvaguardia degli ambienti fragili e pregevoli con il rilancio dell’economia, utilizzando al meglio il territorio già urbanizzato per canalizzare  gli investimenti privati e per creare nuovi posti di lavoro. Tutto questo potrebbe essere possibile con un nuovo strumento di pianificazione che trasformi la zona nord della città, a cavalo della Statale 16, in una “area produttiva ecologicamente attrezzata” (Apea).

La proposta, che viene sottoposta all’attenzione del consiglio comunale, è di Edmondo Laudazi, capogruppo della lista civica Il Nuovo Faro,  e prende spunto dal forte dibattito che si è riacceso in città sulla zona di Punta Penna dopo la presentazione dello studio di incidenza ambientale (Vinca) da parte della Escal per la produzione di leganti idraulici (cemento) in uno stabilimento all’interno della fascia di protezione esterna della riserva di Punta Aderci.

“Il progetto prevede il potenziamento del porto di Vasto con l’allungamento della diga foranea, l’allargamento della banchina di riva, la creazione di un binario sul molo, con riduzione delle interferenze sulla movimentazione nello specchio acqueo dovute al diporto, la risoluzione delle problematiche veicolari riscontrabili sugli accessi ed i transiti e la creazione di un magazzino doganale e sviluppo delle attività collegate al bacino portuale”, spiega l’ingegner Laudazi, “ma anche la valorizzazione della spiaggia di Punta Penna e del sistema dunale, la rigenerazione urbana degli opifici produttivi dismesssi o in via di dismissione, che devono essere recuperati autorizzando il cambio di destinazione di uso dei manufatti, verso le attività del terziario avanzato, del commercio di media distribuzione, dello sport e dei servizi  al turismo, soprattutto per la zona a cavallo della Statale 16”.

La proposta prevede anche la “delocalizzazione degli edifici esistenti a ridosso del Faro con spostamento degli insediamenti e con completamento infrastrutturale del quartiere Pagliarelli; riconversione a parco archeologico a valenza ambientale e con orti urbani del pianoro circostante la Chiesa, oltre al miglioramento infrastrutturale”. Con queste idee è possibile, secondo Laudazi “trovare un punto di incontro tra imprenditori, associazioni e portatori di interesse economico ambientale, e tracciare un percorso che potrebbe attivare molti milioni di euro di investimenti – con il concorso dei privati – e creare, in 10 anni, almeno 250 posti di lavoro”.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

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