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“Il cementificio o insacchettificio a Punta Penna. Ribadiamo il nostro No”

Con la parola “Vediamo” si chiudeva il nostro precedente comunicato sul cementificio di Punta Penna, esortando il partito democratico, e con esso il neo segretario Lapenna a dire una parola chiara, dopo l’intervento del sindaco Menna in cui esprime la sua totale contrarietà al nuovo o vecchio insediamento industriale in prossimità di una area dove insiste una riserva tutelata dalla legge regionale: appunto Punta Aderci.

Questo nuovo comunicato inizia con la stessa parola: Vediamo! E quindi oltre ad essere contrari, siamo a sollecitare la pubblica opinione e i politici di professione a proposito del cementificio a Punta Penna: un insediamento industriale a ridosso della riserva regionale di Punta Aderci, dopo che per lunghissimi anni la ambiguità degli esponenti della politica locale e regionale, ha dimostrato sudditanza ai poteri industriali. Cosa avrebbe dovuto fare la politica, e cosa deve fare adesso, specie quella che si definiva di sinistra e ambientalista (vedi le dichiarazioni in questi dieci anni del vecchio sindaco Lapenna)?

Avrebbe dovuto decidere di avviare un’azione politica: ovvero modificare lo strumento di pianificazione denominato Piano di Assetto naturalistico, introducendo un articolo, e solo un articolo in cui si vieta la realizzazione di industrie insalubri di prima classe o a rischio di incidente rilevante, e negando ampliamenti di quelli esistenti nella area protetta. Lo stesso articolo viene applicato a tutti quei progetti che ancora non hanno ottenuto la autorizzazione integrata ambientale.

La politica in questi 10 anni non ha deciso, anzi ha mantenuto stretti legami con gli inquinatori industriali, e i motivi ben li conosciamo.  Si è voluto privilegiare la rendita di industriali insediati colà nella logica del voto di scambio, e sottomettere al profitto la qualità ambientale, della terra e del mare. Una grande ricchezza naturale, unica vera risorsa irriproducibile depredata e saccheggiata. Dopo le dichiarazioni del sindaco Menna accolte positivamente dalla grande maggioranza dei cittadini e dalle associazioni ambientaliste, ci attendiamo una coerente risposta e una conferma delle dette dichiarazioni da parte del Partito democratico e del suo segretario cittadino Lapenna.

Non vorremmo trovarci nella spiacevole situazione di un sindaco che si dichiara favorevole ad un processo di riconversione di quella area, favorevole a preservare quel patrimonio per le future generazioni, e il silenzio del suo partito e del suo segretario Lapenna!. Quali interessi ruotano attorno a questo cementificio? Sospette le dichiarazioni in questi giorni del consigliere regionale Olivieri che si sbraccia e si esalta per il nuovo ospedale di Pozzitello: un’altra faraonica idea che dovrà divorare centinaia di milioni di euro per poi scoprire che occorreranno decine di anni per vederla incompiuta; oppure immaginare un nuovo ampliamento del porto senza analizzare attentamente se questa infrastruttura è necessaria per le due aree industriali che arrancano dopo aver capito che ci siamo da alcuni anni avviati verso un declino industriale  come i fatti ci dicono e raccontano. Oppure fare attenzione ad alcune iniziative proposte alla pubblica opinione circa lo spostamento o arretramento della statale 16, il cui pretesto sarebbe alleggerimento del carico pesante dei camion che insistono su questo tratto. Meglio sarebbe invece che il trasporto pesante di merci su ruote trovasse una alternativa nell’uso dei treni merci che non inquinano e non costituiscono ingorgo.

Ivo Menna “La nuova terra ” e responsabile Osservatorio Nazionale Amianto

 

 

 

 

 

 

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