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Sulla vicenda Cotir Febbo non parli a sproposito

Da quando sono stata eletta per rappresentare gli interessi degli italiani a Bruxelles, mi è capitato diverse volte di occuparmi di varie tematiche di interesse nazionale, che ho sottoposto, ove possibile, all’attenzione della Commissione europea, o che ho discusso in aula a Strasburgo o nelle varie commissioni di riferimento in Parlamento.

Devo dire che spesso ci si attacca, in politica, fra colleghi di vari schieramenti, ma tra i vari deputati qui a Bruxelles, pur nella diversità di visione e di scelte politiche, non è mai mancata la cordialità, il rispetto e la professionalità. Perché si “attacca” l’avversario su temi politici, non su vicende personali nè tantomeno lo si insulta o lo si denigra.
Quando invece mi è capitato di occuparmi di temi a carattere “locale”, ebbene, in questi casi è uscito da parte dei miei avversari politici il peggior comportamento che si possa avere non solo in politica, ma nelle relazioni umane in generale.

Sarà una strana coincidenza, ma quando mi occupai delle problematiche legate all’Aeroporto d’Abruzzo (finanziamenti pubblici profusi a dismisura ed attenzionati anche dalla Corte dei Conti) quel gentleman del Presidente D’Alfonso commentò la mia azione politica affermando che meritavo di essere innaffiata con un “noto liquido fisiologico giallastro”.

Quando poi sollevai a Vasto e in Regione, la problematicità della mancanza di case rifugio per le donne vittime di violenza (andando a scoperchiare una questione legata ad alcuni finanziamenti ricevuti e da attenzionare) anche in quel caso il Sindaco di Vasto non perse tempo nel rispondermi e dandomi della ignorante, ridicola ed inopportuna (peccato per loro, prima di parlare e ancor più, di scrivere, io verifico le mie fonti…per cui stessero sereni).

Questa volta tocca al simpatico Mauro Febbo (viene da dire, diverso schieramento, ma stessa classe ed educazione…) che, messo di fronte alla notizia di una mia interrogazione alla Commissione europea sulla questione Cotir, avendo evidentemente la coscienza non proprio a posto, ha pensato bene di aggredirmi verbalmente andando a ripescare nella memoria collettiva una calunnia ai miei danni risalente a diversi mesi fa, della quale per altro si ricordava solo lui. Se però avesse fatto un piccolo sforzo mnemonico in più, il gentilissimo e cordialissimo Dott. Febbo (ah…no…scusate…il ragionier Febbo…) avrebbe potuto ricordare quando, nelle vesti di Assessore all’Agricoltura (Governo regionale Chiodi 2009-2014) promise i famosi 600.000€ ai lavoratori COTIR per il pagamento di stipendi arretrati (basta verificare qui, due link di esempio tra i tanti: https://goo.gl/bMbKU6 – https://goo.gl/FqoBY2 -, che quegli stessi euro non arrivavano – https://goo.gl/9LdMLN – e sopratutto che, come Assessore uscente, in campagna elettorale fece quella ed altre promesse pur di mantenere la sua poltrona in Regione.

Come sopra menzionato, se parlo o scrivo, è perché prima mi sono informata. Ma voglio essere magnanima e perdonarli tutti, anche i pennivendoli da strapazzo che approfittano di leggere il mio nome sulla stampa pur di scrivere qualche ameno post su di me (mi pensate sempre, vero? Io fortunatamente ho altro a cui pensare che non soffermarmi sulle vostre misere esistenze…).
Perché è ovvio aspettarsi da tali personaggi, cariatidi della nostra politica locale (che a quanto mi risulta è un vero modello di efficienza, correttezza, trasparenza e funzionalità) scelte stilistiche di così indubbia classe, anche perché si sa che contro una donna che si “impiccia” di politica è sempre più facile scendere di livello nel confronto. Non è colpa loro, ma di madre natura che non è stata generosa.
Ne riparleremo non appena arriverà la risposta da parte della Commissione europea.


                                        					        
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