Patrizia Tocci ha incantato la platea accorsa al sesto incontro del Festival di Cultura, Filosofia e Politica. Merito di Dante, d’accordo, e della sua opera immortale, come ha ricordato Davide D’Alessandro, ideatore della Rassegna con Antonio De Simone, ma la scrittrice aquilana ha saputo ripercorrere le trame di quattro figure femminili della Divina Commedia con elevata conoscenza e partecipato sentimento. Prima Beatrice, l’altro sé di Dante, poi Matelda, con l’arco vitale che si tende da Siena alla Maremma, Francesca con il Canto dell’amore per eccellenza, infine Pia de’ Tolomei protagonista di un Canto con soli sei versi a lei dedicati.
Tocci ha fatto riferimenti adeguati anche a poeti, quali Montale e Giudici, il primo per Dante, il secondo per Beatrice, e ha concluso ricordando come il Poeta abbia scelto gli occhi delle donne per farsi raccontare l’amore e il dolore, la vita e la morte.
D’Alessandro ha ringraziato i presenti e, nel rapporto qualità-quantità-tempo, ha definito Patrizia Tocci superiore a Roberto Benigni, senza enfasi e senza effetti scenici. Non è poco. Davvero una splendida serata davanti al Castello Caldoresco, che non sarebbe certamente dispiaciuto all’Alighieri.