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“Tribunali, Lanciano si muove, Vasto no”

Giuseppe-Tagliente

Il sindaco di Lanciano ha proposto di ricorrere alla Corte Europea contro la soppressione dei 29 Tribunali, definiti minori, tra cui quello del suo comune. L’iniziativa, che e stata annunciata con tutta l’enfasi di cui il buon Pupillo è capace, onestamente ci vede scettici e saremmo curiosi di capire quali “poteri” avrebbe la Corte di Giustizia Europea per poter intervenire in una materia di così stretta competenza nazionale.

Ciononostante l’attivismo del primo cittadino contro quella che definisce una “scellerata riforma della geografia giudiziaria”-  va segnalato come un tentativo di difendere sino all’ultimo e sinchè possibile le ragioni e gli interessi della sua città e dell’intero comprensorio frentano.

Esattamente ciò che dovrebbe fare e non fa il sindaco di Vasto, Francesco Menna, il quale anche in questo caso dimostra di essere distratto ed ahinoi! inconsistente sul piano dell’iniziativa politica e della difesa del territorio. Un suo intervento alla pari di quello del collega lancianese, sostenuto possibilmente dall’intero consiglio comunale che perde purtroppo tempo in sterili questioni che non interessano i cittadini, sarebbe invece quanto mai utile ed opportuno. Non soltanto perchè il Tribunale di Vasto non è da meno a quello frentano per processi e mole di lavoro, anzi, ma perché allargare il fronte della rivendicazione produrrebbe più attenzione e darebbe maggiore forza alle ragioni di chi difende il sacrosanto diritto alla giustizia per le popolazioni non metropolitane. Ma ancor più giusta sarebbe la sua iniziativa se fosse finalizzata alla ricerca di una proposta di un Tribunale unico Vasto-Lanciano (o Lanciano-Vasto non importa) diversificato magari per ambiti, uno per il Penale e l’altro per il Civile.

L’ipotesi della creazione di un solo Tribunale con una giurisdizione estesa ad oltre 100 comuni e più di 200.000 abitanti, potrebbe infatti riuscire più convincente di rivendicazioni autoreferenziali che non sono state mai prese in seria considerazione dal governo e dal ministero della Giustizia.  Il 2020, individuato come scadenza della sopravvivenza accordata ai tribunali minori abruzzesi, sta per arrivare e vedere che un sindaco per evidenti ragioni elettoralistiche va per conto suo abbaiando alla luna ed un altro dorme in piedi onestamente non è un bel vedere. Soprattutto perché a farne le spese é come al solito questo nostro territorio che s’impoverisce sempre di più

Peppino Tagliente

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