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Bracco promuove il “Cinema senza barriere”

“Condividere cultura, promuovere la parità nell’utilizzo di un genere d’intrattenimento abitualmente destinato alla popolazione abile, far incontrare due mondi (la sala cinematografica e le persone con disabilità visiva o uditiva) che raramente s’intrecciano e soprattutto concretizzare un altro rilevante tassello verso il pieno inserimento sociale dei diversamente abili”. Con queste parole il Consigliere regionale Leandro Bracco ha presentato la sua proposta di legge denominata “Cinema senza barriere” il cui obiettivo è quello di rendere fruibile anche alle persone con handicap dell’udito e della vista, la ricchezza culturale derivante dalla proiezione di un film.

“In Italia purtroppo – spiega l’esponente di Sinistra Italiana – i tentativi in questo senso sono stati sporadici e limitati a rassegne o festival. Non vi è mai stato nulla di strutturale e continuativo e coloro i quali ne pagano le conseguenze sono ovviamente quelle persone la cui vista o il cui udito non svolge pienamente o parzialmente la propria funzione”.

“L’ostacolo più rimarchevole – prosegue Bracco – rimane quello di dotare le sale cinematografiche di quelli accorgimenti tecnici (sottotitolazione per i non udenti e commento audio per i non vedenti) necessari per rendere fruibile lo spettacolo alle persone con particolari necessità”.

“Tuttavia tali impedimenti sono oggi facilmente aggirabili grazie alla tecnologia digitale che permette di fornire sia la sottotitolazione per i non udenti che il commento audio per i non vedenti. Infatti, tramite un sistema di sincronizzazione, la normale proiezione viene implementata con dati aggiuntivi, restando comunque fruibile dalle persone senza problemi di vista o udito; sullo schermo – rileva Bracco – appaiono dei sottotitoli contenenti i dialoghi e alcune indicazioni aggiuntive sui rumori, la musica o la provenienza della frase, mentre chi ne ha necessità può ascoltare in cuffia il commento audio che narra azioni, stati d’animo, situazioni e paesaggi. In quest’ultimo caso si innestano nella colonna sonora le descrizioni necessarie alla comprensione del film senza mai coprire i dialoghi e i rumori importanti”.

“Questo progetto legislativo sperimentale della durata complessiva di un anno,  tramite la proiezione mensile di una pellicola cinematografica – rimarca Braccovuole dare ai nostri concittadini diversamente abili ulteriori spazi e occasioni d’integrazione anche alla luce della normativa europea in materia. Infatti nel 2012 la Commissione UE ha auspicato la creazione di momenti culturali e creativi fruibili dai diversi tipi di pubblico”.

Diventa quindi indispensabile, come scritto nel Manifesto della Cultura accessibile a tutti, ‘leggere, sotto l’ottica della accessibilità, della fruibilità e della piacevolezza, tutti gli anelli connessi alla esperienza culturale, in modo da formare la catena dell’accessibilità, che deve consentire a chiunque di vivere un’esperienza culturale in modo appagante, soddisfacente, piacevole in condizioni di autonomia, comfort, sicurezza’”.

“La mia proposta normativa – sottolinea il Consigliere – si inserisce in questo quadro e attraverso la realizzazione di un progetto pilota farà in modo che in una delle tante sale cinematografiche presenti sul territorio abruzzese, venga proiettata una pellicola cinematografica fruibile per le persone con disabilità uditive o visive“.

“Per comprendere l’importanza enorme che il cinema riveste nella formazione culturale di una persona e quanto esso sia rilevante al fine di sviluppare il concetto di coscienza critica, le citazioni sono numerosissime. Personalmente faccio mie – evidenzia Bracco – le affermazioni di due colossi della cinematografia mondiale. Il drammaturgo svedese Ingmar Bergman affermava che non c’è nessuna forma d’arte come il cinema per colpire la coscienza, scuotere le emozioni e raggiungere le stanze segrete dell’anima. Il regista giapponese Akira Kurosawa disse invece che il cinema racchiude in sé molte arti; così come ha caratteristiche proprie della letteratura, ugualmente ha connotati propri del teatro, un aspetto filosofico e attributi improntati alla pittura, alla scultura, alla musica”. “

Conseguenza logica di tutto ciò – conclude Leandro Bracco – non può che essere quello di cercare di rendere fruibile la ricchezza immensa racchiusa nel cinema anche a tutte quelle persone alle quali la vita ha messo di fronte prove estremamente difficili innanzitutto da accettare e successivamente da affrontare e superare”.

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