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Casa di cura “Arcobaleno”, torna in libertà Carmela Guglielmo

Torna in libertà Carmela Guglielmo la 48enne titolare della Casa di Cura per anziani “Arcobaleno” insieme al compagno Luciano Ramundi che lo scorso 27 giugno è stato trovato privo di vita nella sua abitazione a pochi giorni dalla decisione del giudice del rilascio in custodia cautelare a suo carico. Anche per la donna, come per il suo compagno prima,  non c’è pericolo di reiterazione del reato o di inquinamento delle prove. Il giudice ha dunque accolto la richiesta avanzata dai suoi difensori Alessandra Cappa e Alessandro Orlando. In capo ai due imputati i reati di concorso in maltrattamenti, lesioni volontarie aggravate in quanto seguito dalla morte della persona offesa.

Le famiglie lese che si sono costituite parte civile hanno chiesto un risarcimento di 550mila euro.

LA VICENDA. L’intera attività d’indagine iniziò nell’aprile del 2016 a seguito di alcune segnalazioni rese da alcune persone che avevano assistito ai maltrattamenti agli anziani. Segnalazioni che vennero poi rese note alla Procura della Repubblica del Tribunale di Vasto e che portarono all’acquisizione degli elementi probatori, tra i quali anche le cartelle cliniche dell’ospedale civile di Vasto. Le investigazioni effettuate permisero di svelare i continui e i perduranti maltrattamenti subiti dagli anziani ospiti della casa di riposo “Arcobaleno”.

Le indagini, supportate da intercettazioni telefoniche e video-ambientali, evidenziarono in modo inequivocabile le condotte violente della coppia ai danni degli anziani ospiti della struttura. Anziani affidati dai loro cari per ragioni di cura e che invece venivano sottoposti a continue sofferenze fisiche ed umiliazioni morali, costretti anche a penose condizioni di vita ed a vivere in un clima di paura e insicurezza. A volte venivano persino legati ai loro letti ed alle loro sedie a rotelle quando “disturbavano” o semplicemente si “lamentavano” per i continui dolori causati dalle precarie condizioni fisiche. A causa di questi inumani trattamenti alcuni ospiti, ormai in fin di vita, dopo essere stati ricoverati al San Pio di Vasto, vi decedevano poco dopo.

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