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“Il salasso sui rifiuti? I rincari sono inevitabili”

Aumento delle tariffe,  lavoratori interinali e prospettive del Civeta anche alla luce dell’imminente passaggio all’Agir, l’Agenzia regionale per la gestione integrata dei rifiuti.  Ha spaziato su questi temi l’incontro che il Commissario del Consorzio intercomunale di Cupello, Franco Gerardini ha avuto con i sindaci del comprensorio chiamati a raccolta nell’aula consiliare del comune di Vasto.

All’invito hanno risposto tutti. Il funzionario regionale, che dal giugno 2016 tiene le redini dell’ente consortile,  ha voluto fare il punto della situazione, spiegando i provvedimenti presi e rispondendo alle contestazioni degli amministratori che avevano criticato l’aumento delle tariffe per il conferimento dei rifiuti nell’impianto di Valle Cena, minacciando clamorose iniziative.

GERARDINI NON ARRETRA – Se qualcuno si aspettava un passo indietro del funzionario regionale sul nuovo piano tariffario varato nei mesi scorsi ed entrato in vigore a gennaio è rimasto deluso.  Gerardini ha detto chiaro e tondo quello che aveva dichiarato al Centro, cioè che i rincari – giustificati dalla situazione finanziaria – non possono essere rimessi in discussione, spiegando i motivi che lo hanno indotto ad aumentare fino al 28% le tariffe per il conferimento dei rifiuti nell’impianto di Valle Cena di Cupello, non senza lesinare critiche alle passate gestioni.

Ha anche annunciato l’imminente passaggio all’Agir, l’Agenzia regionale per la gestione integrata dei rifiuti. Una relazione attenta e puntuale quella di Gerardini che ha dovuto rintuzzare gli attacchi di qualche sindaco.

LA REAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI – “E’ stato un incontro chiarificatore, un confronto a 360 gradi”,  è il commento della sindaca di San Salvo, Tiziana Magnacca, “ma è evidente che non abbiamo più nessun potere di controllo. Siamo stati messi di fronte ad un commissariamento irreversibile, il cui prossimo passaggio sarà l’Agir, il cui avvento sembra abbastanza imminente stando a quanto emerso nel corso della riunione”. 

Durissimo l’intervento di Mimmo Budano, primo cittadino di Villalfonsina. “Più che un commissariamento è un esproprio”, dice senza tante perifrasi, “noi comuni siamo stati espropriati di un impianto di cui siamo i proprietari. La Regione aveva  mandato il commissario al Civeta per l’approvazione del bilancio e per le quote delle Comunità Montane, ma in realtà di ci siamo trovati di fronte ad atti di gestione pesanti, come quelli relativi ai lavoratori interinali, i cui contratti continuano ad essere prorogati. Perché è stato fatto il concorso per l’assunzione del direttore tecnico e per loro no? Gli aumenti tariffari non sono riconducibili ad un piano economico: si stanno scaricando sui cittadini le pecche gestionali, stanno pagando per l’incapacità di qualcuno”. Budano dirige i suoi strali anche contro il comune di Vasto che detiene la maggioranza delle quote. “E’ stata latitante per due anni, paralizzando di fatto il Consorzio. E non è una questione politica”.

Il riferimento  è alla precedente amministrazione comunale, che aveva sistematicamente disertato le riunioni dell’assemblea intercomunale, facendo venir meno il numero legale.

Sul discorso degli interinali ha insistito anche Saverio Di Giacomo, sindaco di Monteodorisio. Mentre  il suo omologo di Cupello, Manuele Marcovecchio ha dovuto apprendere la notizia di una riduzione dell’eco-ristoro, cioè il contributo economico, pari a 200mila euro l’anno, che viene erogato come compenso per  la presenza dell’impianto sul proprio territorio.

I LAVORATORI INTERINALI  – Sono una dozzina, hanno un contratto a tempo determinato  e vengono adibiti ai servizi di cernita rifiuti presso la piattaforma ecologica e presso il servizio integrativo di raccolta differenziata nelle contrade di Cupello. Alcuni addetti vengono utilizzati per lo spazzamento e la raccolta nel comune di Pollutri. Con una delibera del commissario straordinario (la n.137 del 21 dicembre 2016), il loro contratto di lavoro è stato prorogato fino al 28 febbraio per garantire la continuità e la copertura dei servizi di pubblica utilità. Il Civeta, alcuni mesi prima, aveva  conferito un incarico professionale a consulenti del lavoro per poter procedere ad un esame organico delle problematiche giuridiche connesse ai contratti dei lavoratori assunti, al fine di valutare i provvedimenti più idonei.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

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