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Foto-trappole per individuare chi abbandona i rifiuti

Foto-trappole per individuare gli inquinatori. Sarà più facile risalire a chi abbandona i rifiuti, alimentando le tante micro-discariche abusive disseminate sul territorio. Il Comune ha infatti deciso di controllare le aree che non sono sorvegliate da apparati di videosorveglianza con delle speciali telecamere, foto-trappole, che posizionate sugli alberi o su altre strutture esistenti, servono per catturare immagini e immortalare le targhe delle auto utilizzate per trasportare i rifiuti. Sono dotate di sensori di movimento e possono essere utilizzate anche di notte. Il Comune ha deciso di acquistarne cinque (decisamente poche per un territorio comunale così ampio), da collocare nei siti maggiormente a rischio, affrontando una spesa di circa 3mila euro.

Ben poca cosa se si considera che gli interventi di bonifica delle discariche abusive disseminate sul territorio – aumentate da quando la raccolta differenziata è stata estesa anche a Vasto Marina  – comportano costi rilevanti  per le casse municipali. Risale allo scorso mese di settembre la delibera con cui l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Francesco Menna ha inserito tra le attività della Pulchra (la società pubblico-privata che si occupa dell’ igiene urbana), anche il servizio di prelievo e smaltimento dei rifiuti provenienti dalle discariche abusive. La spesa preventivata è pari a 11.352 euro per un intervento mensile della durata di sei ore in ciascun sito con l’utilizzo di una squadra formata da due operatori con autocarro per il prelievo dei rifiuti indifferenziati. Tra i siti maggiormente “attenzionati”, perché meta quotidiana dei furbetti della differenziata, ci sono il Parco Muro delle Lame, a pochi metri di distanza in linea d’aria dal circolo tennis,  l’area del parcheggio di piazza Fiume, l’ex Caserma di Sant’Antonio Abate , la fondovalle Maddalena e un sito in contrada Zimarino, all’incrocio tra via San Lorenzo e la Statale 16.

Diversi  gli interventi già effettuati dalla Pulchra in virtù dell’accordo raggiunto con il Comune nei mesi scorsi. Prima che il servizio venisse affidato alla società partecipata di cui l’ente è socio di maggioranza, della bonifica delle discariche abusive  si era occupata l’associazione Baschi azzurri onlus, in virtù di una convenzione stipulata con la precedente amministrazione comunale, finita in seguito nel mirino della magistratura. Tra i siti bonificati spicca il Parco Muro delle Lame, trasformato in una discarica a cielo aperto. L’area è stata ripulita e recintata. A mali estremi, estremi rimedi.

                      Anna Bontempo (Il Centro)

 

 

 

 

 

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