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“Lunarie de Lu Uaste – Almanacco dei Vastesi”

Giuseppe Tagliente, Paolo Calvano e Fernando D’Annunzio hanno presentato a palazzo d’Avalos la loro XVII edizione del “Lunarie de lu Uaste – Almanacco dei Vastesi”. Una pubblicazione entrata ormai nel gotha delle inizia­tive storiche, folcloristiche, culturali della Città, una suggestiva “teca”  di personaggi di ieri e di oggi che, con le loro “imprese” hanno segnato le vicende cittadine.
Le pagine del corposo volume,  arricchite da foto e da rime (una per ogni mese dell’anno, “li mise dell’anne in versi” di Fernando D’Annunzio), ripetono il collaudato clichè delle passate edizioni. Contengono un accurato “calendario astronomico”, le istituzioni della città, le foto dei numerosi esponenti (dal 1857 a oggi), fatti, curiosità, avvenimenti inediti, ma sapientemente “riscoperti” dagli autori dei testi, delle poesie, dei racconti tratti dalle collezioni degli stessi autori. Importante è stata la collaborazione di tanti amici che hanno fornito materiali per la pubblicazione , tra cui Beniamino Fiore, Ida Candeloro, Massimo Molino, Lucio Basso Ritucci, Giacomo De Crecchio, Giuseppe Francesco Pollutri, Osvaldo Santoro,  F.Paolo, Tito Spinelli, Maurizio Caldarelli, Lino Belfiore, Pier Paolo Del Casale, Roberto Bruno, Miriam Matassa, Don Gino Smargiassi, Don Pasquale Santoro, Edda Di Pietro,Vincenzo Lattanzio, Massimo Molino, Gianni Spadaccini. Prezioso il lavoro organizzativo di Rosa Milano.
Gli autori hanno voluto sottolineare che “hanno concepito e voluto questo Lunarie per richiamare a se stessi quanto li accomuna e cioè l’appartenenza ad una stessa cultura, ad una terra, ad una città”. Tra le peculiarità del volume,in sintesi, la storia del Comune della Città del Vasto (amministrazione comunale) la Magistratura, le Forze dell’Ordine, le Parrocchie, le scuole, la sanità.

I sindaci prima dell’unità d’Italia e dopo.
Un volume avvincente forse perché, dicono gli autori “la gente riesce a trovarvi quei momenti di serenità, di allegria, di rimpianto e di speranza che non rie­sce a vivere nemmeno più a Vasto, sarà magari anche per altre ragioni, ma alla luce di questi risultati, riteniamo valga ancora la pena dedicare ad essi tempo (tanto credeteci) e proseguire nel cammino iniziato ben 17 anni fa”.
GIUSEPPE CATANIA
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