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Porto di Vasto e Ferrovia, ecco le novità

Novità per quanto riguarda il raccordo ferroviario con il Porto di Vasto. Uno studio di fattibilità è stato redatto da Rfi, Rete Ferroviaria Italiana SpA, Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane. Tre le soluzioni studiate ed analizzate nel dettaglio, la prima di seguito descritta risulta essere quella che presenta i maggiori benefici per l’esercizio ferroviario e  il maggior rispetto dell’ambiente e del territorio. La prima soluzione, ovverosia quella prescelta,  prevede  l’utilizzo  dal raccordo ferroviario esistente posto in fregio  all’attuale sede stradale di via Osca, il cui piano del ferro dovrà essere abbassato per sottopassare la rotatoria esistente dirimpetto alla “Trattoria Ferri” fino all’ingresso del porto. Tale soluzione presenta  alcune criticità di carattere costruttivo vista la presenza  della ripida  parete  che affianca via Punta Penna nel tratto terminale. In questo tratto, anche a protezione delle abitazioni che si affacciano sulla parete,  è prevista   la realizzazione di una galleria artificiale di circa 500 metri che termina sotto lo sperone della Torretta che si affaccia sul porto.  Il costo complessivo stimato in questa caso è di 20 milioni di euro con tempi di realizzazione che si aggirerebbero intorno ai 550 giorni. Va precisato che i lavori per la realizzazione del manufatto di sottopasso della rotatoria dovranno essere realizzati per fasi, al fine di garantire la viabilità esistente.

La seconda soluzione, individuata nel piano regolatore portuale 2007, prevedeva invece l’aggiramento all’ interno o all’ esterno della Fox Petroli (ex SVOA) lungo il vallone della Lebba,  ed un percorso costiero sotto la falesia di Punta Penna. Soluzione questa però che non è risultata perseguibile visto l’impatto paesaggistico ed ambientale (presenza area SIC, zona dunque vincolata) e  vista la complessità tecnica (realizzazione di una galleria superficiale  di 700 metri sotto la falesia di Punta Penna) e considerati infine anche gli elevati costi di manutenzione nonché quelli di realizzazione (30 milioni di euro), con tempi  di esecuzione dei lavori  intorno ai 700 giorni.

La terza soluzione infine, è stata una nuova proposta studiata da RFI, cosiddetta “diretta” perché più breve. Essa  prevedeva la realizzazione di un nuovo tracciato lato mare rispetto a Via Osca, che avrebbe dovuto essere attraversata a raso con la posa in opera di un passaggio a livello in prossimità dell’attuale stazione di Porto di Vasto. Tale tracciato, tutto in trincea profonda, terminava con una galleria di circa 270 metri che avrebbe permesso l’accesso al porto nell’area prospiciente il mercato del pesce recentemente demolito.  Tale soluzione, rispetto alle precedenti, avrebbe permesso anche la possibilità di ripristinare il raccordo già in essere ad uso esclusivo  dell’area industriale, ma purtroppo presenta dal punto di vista dell’esercizio ferroviario pendenze intorno al 30 per mille, non accettabili per un efficace servizio merci. Il costo complessivo stimato di realizzazione dell’opera, in questo caso,  è di 15 milioni di euro con tempi di realizzazione  intorno ai 400 giorni.

Va precisato che a fattor comune di tutte e tre le soluzioni vi è il necessario ripristino della stazione di Punta Penna (oggi solo fermata) per la gestione del fascio binari merci (che dovrà essere allungato a circa 500 metri). Inoltre tutte le soluzioni prevedono che possano essere realizzati binari di circa 200 metri  sia sulla banchina di riva che su quella di levante in ambito portuale, a favore di una migliore movimentazione, anche in pendenza dell’ampliamento dell’infrastruttura. Questo comporta necessariamente una diversa organizzazione interna al bacino con diversa destinazione della flotta pescherecci locale, rispetto all’attuale collocazione in fregio alla banchina di levante.

Tre dunque le soluzioni individuate volte al collegamento del Porto di Vasto alla ferrovia. Come è noto a molti, è presente nell’area industriale di Punta Penna un raccordo ferroviario realizzato dal consorzio CO.A.S.I.V., non più in esercizio. La sua trasformazione in raccordo ferroviario per il Porto potrebbe contribuire a rivitalizzare sia l’Area industriale sia il porto stesso.

Considerata l’importanza a livello regionale del Porto di Vasto quale terminale di scambio per la presenza di tre aree industriali quali Punta Penna, Piana Sant’Angelo e Val di Sangro, per la presenza anche dell’autoporto di San Salvo e delle stazioni ferroviarie di Fossacesia, Porto di Vasto e Vasto-San Salvo nonché dell’autostrada A14, sotto il patrocinio della Regione sono stati avviati studi  volti a favorire l’integrazione fra le diverse modalità di trasporto nei punti nodali e terminali della rete di trasporto, fra cui il Porto di Vasto rappresenta un importante riferimento considerata anche l’elevata movimentazione del traffico merci (500.00 tonnellate l’anno da oltre un decennio) che lo fa risultare il primo porto d’Abruzzo per le rinfuse.

L’importanza di questo intervento ha trovato sostenitori nella Regione Abruzzo e negli Enti Locali consentendo, anche attraverso numerosi incontri con RFI e con il Ministero delle Infrastrutture, l’allocazione di un finanziamento di 20 milioni di euro nell’ambito del Contratto di Programma RFI – Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, aggiornamento 2016. Per una volta esistono concrete possibilità di vedere l’avvio di un opera essenziale per Vasto e per il Vastese.

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