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Cade in bici per una buca, frattura vertebrale

Frattura della vertebra cervicale, trauma cranico, due denti rotti e quattordici punti di sutura al naso e al mento. Sono le conseguenze di una brutta caduta dalla bici di un ciclista professionista a causa della presenza di una grossa buca in via Incoronata, una delle strade di accesso alla città.

Continuano a mietere “vittime” le arterie colabrodo disseminate di crepe ed avvallamenti. Alcune sono state oggetto di “rattoppi” un anno fa  nell’ambito degli interventi previsti dal piano asfalti varato dalla precedente amministrazione comunale. Altre continuano ad essere in precarie condizioni di manutenzione,  nonostante siano percorse quotidianamente da centinaia di auto, pulman  e mezzi pesanti.

E’ il caso di via Incoronata che collega l’omonimo quartiere periferico con la statale 16 Adriatica.  Il giovane ciclista vastese stava percorrendo l’arteria quando incappò in una grossa buca presente nelle adiacenze di Aqualand. Cadde rovinosamente a terra e riportò una serie di lesioni al punto da rendere necessario il ricovero ospedaliero.

“Nella sfortuna mi reputo fortunato perché sono stato soccorso da un infermiere che transitava da quelle parti”, racconta il ciclista, “ero a terra in una pozza di sangue. E’ stato lui a chiamare il 118. Al Pronto Soccorso sono stato medicato: sono stati tutti bravissimi, in particolare la dottoressa che mi ha messo i punti di sutura al naso e al mento. Sono 30 anni che vado in bici, una cosa del genere non mi era mai successa. Spero di rimettermi in sesto il prima possibile”.  

In ospedale il ciclista è rimasto una settimana, ma ne avrà ancora per molto anche se per la prognosi sono necessari altri accertamenti clinici. Ora è convalescente. I medici gli hanno prescritto il collare rigido.

Sicuramente chiederà un congruo risarcimento danni. L’episodio fa tornare alla ribalta il problema delle strade colabrodo. Crepe e avvallamenti continuano ad essere  il cruccio non solo di automobilisti  e  ciclisti, ma anche dei pedoni. Sono ancora tante le arterie urbane ed extra-urbane rimaste fuori dal “piano asfalti” che ha previsto la messa in sicurezza di quaranta vie cittadine con il rifacimento del manto bituminoso e con ricariche di conglomerato nei punti più degradati, sulla scorta del progetto esecutivo redatto dall’ingegner Luca Giammichele del settore lavori pubblici.

                              Anna Bontempo (Il Centro)

 

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