Locali commerciali allagati e senza energia elettrica. Il violento acquazzone che si è abbattuto in città nella mattinata di sabato ha creato disagi ed inconvenienti a negozi e bar del centro storico, specie a quelli ubicati nella galleria degli ex edifici scolastici di corso Italia. Alcune attività hanno riaperto in serata dopo il ripristino dell’energia elettrica, mentre altri negozi (quelli lato sinistro salendo da piazza Rossetti), hanno accolto la clientela a lume di candela a causa del persistente black out.
“La corrente è tornata intorno alle 19”, fa sapere Marco Corvino, presidente del Consorzio Vasto in centro, “ma siamo rimasti lo stesso aperti”.
Qualche commerciante ha immortalato in un video l’acqua che scorreva a fiumi tra le sedie e i tavoli del bar. Il titolare del Blue Moon Coffee è rimasto chiuso sei ore dentro i locali in attesa che venisse ripristinata l’energia elettrica e per ripulirli dall’acqua mista a fango.
Sotto accusa sono finiti ancora una volta i tombini ostruiti e i problemi strutturali degli ex edifici scolastici al centro di un contenzioso extra-giudiziale. La ditta Edmondo costruzioni (società in liquidazione), che 15 anni fa si è occupata della ristrutturazione dei fabbricati nell’ambito di un accordo di programma che risale all’amministrazione di centrodestra guidata dall’ex sindaco Giuseppe Tagliente, ha chiesto la condanna del Comune al pagamento della somma di 177.571 euro, a titolo di corrispettivo per lavori aggiuntivi eseguiti nell’ambito dell’intervento edilizio per la sistemazione delle ex scuole elementari, nonché della prospiciente porzione di corso Italia.
L’impresa pescarese ha nominato proprio arbitro l’avvocato Nicola Mastrovincenzo, mentre l’amministrazione comunale ha deciso di farsi rappresentare nel contenzioso extra-giudiziale dall’avvocato Fabio Giangiacomo e da un legale dell’ente, Nicolino Zaccaria.
Anna Bontempo (Il Centro)
