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L’ex Valsinello reintegra 40 lavoratori

 

I primi inserimenti di manodopera ci sono già stati, per l’assunzione degli altri lavoratori sono in corso i colloqui. Sono in tutto quaranta gli addetti della ex Valsinello-Teknolamiere che verranno reintegrati grazie al contratto d’affitto con la formula “rent to  buy”, cioè la possibilità di affittare subito ed acquistare successivamente (in genere dopo i primi tre anni), l’intero compendio aziendale scomputando il costo dell’affitto pagato al momento dell’opzione.

A fornire rassicurazioni sul rispetto degli accordi è la curatela fallimentare rappresentata da Antonio Cuculo, il professionista incaricato dal tribunale di Vasto.

Già dallo scorso mese di aprile, in cui è avvenuta l’anticipata immissione in possesso dell’Halmax group srl, la curatela riscuote dalla neo conduttrice i fitti attivi”, precisa Cuculo, “fra tre, al   massimo sei  anni,  l’Halmax  potrà acquistare l’intero plesso industriale (capannoni, terreni e macchinari), pagando la somma pattuita contrattualmente”.

La Halmax group è una società di Teramo che fa capo all’imprenditore Massimiliano Carpineta. E’ presente sul mercato già dal 1996 con notevoli prospettive  di crescita nei mercati esteri. Inoltre  già dal 2014  – fanno sapere dal Tribunale di Vasto – ha iniziato rapporti di collaborazione e di ricerca con il Dipartimento di Ingegneria e Geologia dell’Università di Pescara  e con il Dipartimento di Ingegneria Industriale e Scienze Matematiche dell’Università Politecnica delle Marche di Ancona, al fine di creare una  sinergia tra il mondo accademico e della ricerca e chi opera materialmente  nei settori specifici approfondendo  gli studi su tematiche come l’acustica, la termo-fluidodinamica, la trasmissione del calore e le problematiche strutturali, anche al fine di promuovere l’attivazione di dottorati di ricerca e di borse di studio.

Tornare ai livelli occupazionali raggiunti dalla Valsinello- Teknolamiere prima del fallimento non sarà possibile,  essendo stato proprio questo eccessivo  sovradimensionamento una delle  cause  del fallimento della società”, rimarca la curatela, “questo primo,  ma non trascurabile risultato è il frutto di più forze che hanno lavorato nella stessa direzione”. 

Anna Bontempo  (Il Centro)

 

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