Cinque punti, dopo tre partite, possono essere pochi o molti, dipende dai punti di vista. Gianluca Colavitto vede il bicchiere mezzo pieno e si conferma fiducioso.
“La squadra è tutta nuova, possiamo e dobbiamo migliorare sotto tanti aspetti. Però creiamo molto, ed è già tanto”.
E’ vero, in tre gare la sua Vastese ha realizzato la bellezza di 10 reti (quattro al Chieti, 4 a San Marino e due domenica con il Monticelli) mostrando delle qualità offensive di una certa importanza. Senza dimenticare altrettante occasioni sciupate di un soffio a conferma di una squadra che gioca al calcio, cercando di imporre il proprio gioco sia in casa che in trasferta.
IL PROBLEMA: Il rovescio della medaglia è la fase difensiva, quella di non possesso. La squadra, almeno finora, sotto questo punto di vista, è apparsa fragile: lasciando da parte la gara con il Chieti (i neroverdi sono ancora fermi a quota zero) la Vastese ha accusato dei limiti difensivi imbarazzanti: se a San Marino, pur facendo quattro gol, non riesci a portare a casa il risultato pieno è evidente che c’è un problema. Se con i ragazzi del Monticelli, ridotti anche in dieci per tutto il secondo tempo, prendi gol e sbandi ogni qualvolta qualcuno si affaccia dalle parti della tua area di rigore, c’è un altro problema. Insomma, l’impressione è che in difesa la coperta sia terribilmente corta, soprattutto sugli esterni. E, soprattutto, ogni qualvolta che si perde palla a centrocampo, sono dolori.
IL TEST DI FERMO: dopodomani ci sarà la partita verità, su uno dei campi più difficili del girone visto che la Fermana, insieme al Matelica, è una delle grandi favorite per la vittoria finale. Non a caso domenica scorsa, in trasferta, ne ha fatto quattro alla Civitanovese. Sarà una partita complicata, ci vorrà una Vastese più attenta e più cinica rispetto a quella che abbiamo visto in campo finora.