L’iniziativa assunta da ben 43 Sindaci delle provincia di Chieti di emettere altrettante ordinanze per consentire, motu proprio, l’abbattimento dei cinghiali è l’ultima ed estrema denuncia che si eleva dal territorio perché si pongano in essere azioni plurali e concrete atte a ridurre drasticamente il numero di questi ungulati ma anche ad attivare durature politiche venatorie ed ambientali che riportino il loro numero ad un livello fisiologico.
Riteniamo coerente, giusta e necessaria l’azione intrapresa dai Sindaci del Chietino. Questa iniziativa presto potrebbe trovare nuove ed importanti adesioni non solo nel territorio teatino ma anche in altre parti della regione; del resto sono loro che rappresentano il primo front office istituzionale all’ormai desolato cittadino che, di fronte ad un problema diventato vera e propria emergenza sociale, non ha sinora riscontrato concretezza e risposte adeguate.
La situazione generale, dopo il venir meno dell’importante ruolo svolto dalle Province, è peggiorata perché non ravvisiamo concreti raccordi tra la regione, che ha riassunto a sé le funzioni, e gli Ambiti Territoriali di Caccia (A.T.C.) cui spetterebbe una maggiore azione di pianificazione.
Tutto questo avviene nell’ombra di un Piano Faunistico Regionale ormai obsoleto e superato nei suoi contenuti ed una legge sulla caccia che andrebbe aggiornata ed adeguata alla nuova situazione istituzionale e di funzioni che si è generata dove, a nostro sommesso avviso, l’agricoltura, quale primario settore economico e produttivo dovrebbe avere il giusto riconoscimento per ruolo ed importanza.
Chiaramente in questa fase va affrontata in maniera decisa l’emergenza.
Per questa ragione, come più volte fatto nel passato formalmente e per vie brevi, torniamo a chiedere alle SS LL l’immediata istituzione di un tavolo tecnico – istituzionale con la presenza di tutti gli attori della filiera per mettere a fuoco, anche in maniera plurale, iniziative concrete e condivise che segnino una decisa inversione di tendenza rispetto a quanto insufficientemente si è fatto sinora.
A nostro avviso solo così facendo non solo si metteranno insieme le idee e le strategie migliori ma nessuno potrà poi chiamarsi strumentalmente fuori in questa impari lotta che quotidianamente avviene nel territorio.
Certo di un tempestivo riscontro, con l’immutata stima di sempre, Vi porgo i più vivi e cordiali saluti.
Il Presidente Regionale
Agr. Camillo D’AMICO